PORDENONE – Sono 677 in otto mesi i morti sul lavoro. Lo dicono i dati dell’Inail presentati dall’Anmil, a Fiume Veneto, in occasione della Giornata nazionale per le vittime degli incidenti sul lavoro a cui hanno preso parte ranco Bettoni, presidente Inail e Bruno Giordano, direttore generale dell’Ispettorato Nazionale Lavoro.
I dati
Secondo l’Inail “in totale, gli infortuni denunciati nel periodo gennaio-agosto sono 484.561 (cioè 2.019 al giorno), con un aumento del 38,7% rispetto ai 349.449 dei primi otto mesi del 2021. Le malattie professionali sono state 39.367 (+7,9%)” Secondo il i dati, infatti “si contano in media quasi tre vittime al giorno”, anche se “in calo (-12,3%) rispetto allo stesso periodo del 2021 che segnava 722 decessi”.
Oggi occasione preziosa
Il Capo dello Stato, Sergio Matterella in una lettera al presidente dell’Anmil Onlus, Zoello Forni, ha sottolineato come “lavorare non può significare porre a rischio la propria vita. Ecco perché la Giornata Nazionale per le Vittime degli Incidenti sul Lavoro è occasione preziosa per richiamare l’attenzione su un fenomeno inaccettabile in un Paese moderno che ha posto il lavoro a fondamento della vita democratica. L’affermazione dei diritti sui luoghi di lavoro, primo quello alla vita, oltre che essere un termometro della vita civile, è un generatore di valore per la società, per i lavoratori, per le imprese”.
Numeri drammatici
Mattarella ha pure evidenziato come “i numeri delle vittime degli incidenti sul lavoro, nonostante i numerosi provvedimenti normativi con i quali si è cercato, nel tempo, di prevenirli, sono allarmanti, drammatici” che “raccontano storie di vite spezzate, di famiglie distrutte, di persone gravemente ferite, di uomini e donne che invocano giustizia. Persone che si appellano alle istituzioni, ai datori di lavoro, alla coscienza di chiunque sia nelle condizioni di rendere i luoghi di lavoro posti sicuri, in cui sia rispettata la dignità della persona. Lo sviluppo di nuove tecnologie ha mutato radicalmente la natura e la stessa dimensione spazio-temporale dei luoghi di lavoro. Purtroppo – ha continuato – questa fase non è stata accompagnata da una crescita proporzionata delle iniziative verso la prevenzione”.
No all’assuefazione
Il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Andrea Orlando, nel suo messaggio inviato alla manifestazione ha voluto precisare come “quotidianamente siamo costretti ad aggiornare il triste contatore delle vittime sul lavoro, e anche se il dato statistico risulta in calo, non possiamo rassegnarci ad una logica quasi di assuefazione alle continue notizie di incidenti. Nella mia esperienza posso dirvi che ogni vittima lascia il segno. Tutte le vittime lasciano una ferita indelebile perché sono vite strappate ai loro affetti, alle loro famiglie, alla nostra società”
La sensibilizzazione
E il presidente nazionale Anmil, Zoello Forni, nel suo intervento ha dichiarato che “nonostante la grave recrudescenza del fenomeno infortunistico che grava sul Paese, ad oggi la sicurezza nei luoghi di lavoro non riceve la giusta considerazione, che dovrebbe invece rappresentare una priorità. Questa – ha concluso – è l’occasione per sensibilizzare sul tema le forze politiche appena elette a governare il Paese, stimolando riflessioni e assunzioni di un impegno per il futuro, al fine di attuare un programma di interventi che tenga conto di proposte concrete come le nostre per arginare morti e infortuni sul lavoro e malattie professionali”.