Inail, allarme morti bianche: +30% di morti sul lavoro rispetto al 2017

Sono già 16 i casi da inizio anno, rispetto ai 28 dell'intero 2017

Foto Fabio Cimaglia / LaPresse

TRIESTE (LaPresse)“A questo punto anche parlare di allarme è riduttivo. I numeri ufficiali dell’Inail, infatti, ci dicono che dopo il +30% di casi mortali con cui si era chiuso il 2017, il numero di infortuni in Fvg continua a crescere allo stesso ritmo”. Lo dice Orietta Olivo, della segreteria regionale Cgil. Ciò, dopo l’infortunio mortale presso l’azienda pordenonese Cimolai costato oggi la vita a un operaio di 53 anni.

Già 16 casi nei 2018

Olivo ricorda che sono 14, secondo i dati Inail, i casi mortali nei primi cinque mesi dell’anno. Di cui ben 13 in occasione di lavoro e 1 in itinere. Contro gli 11 del periodo gennaio-maggio 2017. A questi, spiega la rappresentante Cgil Fvg, in attesa degli aggiornamenti ufficiali Inail, si aggiungono altre due morti. Quella di oggi e quella, nel mese scorso, del trasportatore schiacciato nel parcheggio del mercato ittico di Marano Lagunare. Casi che portano a 16 il conto delle morti bianche, in metà anno, contro le 26 dell’intero 2017.

“Questi numeri – dichiara Olivo – sono un richiamo al senso di responsabilità di tutti, a partire dalle aziende, perché non c’è nessun alibi, neppure quello, comunque inaccettabile, di una ripresa occupazionale che nei primi mesi dell’anno ha subito una battuta d’arresto. È evidente che dietro a questa recrudescenza, al di là delle cause di ogni singolo incidente, c’è un peggioramento generale delle condizioni di lavoro”.

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