NAPOLI (Francesco Foco) – Lo spoil system targato Gaetano Manfredi è partito. Il sindaco ha piazzato già 10 dei suoi fedelissimi negli ingranaggi della macchina amministrativa di Palazzo San Giacomo e della Città Metropolitana. E’ il secondo step dopo la nomina in giunta di assessori tecnici a lui legati. Per entrare nelle grazie del sindaco c’è bisogno di almeno una tra queste tre caratteristiche: provenire dalla Federico II, avere un lungo passato tra le fila degli ingegneri napoletani, essere legati politicamente al consigliere regionale Massimiliano Manfredi, fratello del primo cittadino.
Partiamo dalle ultime nomine in ordine temporale. Ieri è stato nominato Capo di Gabinetto in Città Metropolitana Raffaele Chianese, come suo vice (carica istituita quest’anno) Davide Leonardi. Se il primo ha un profilo tecnico e proviene da precedenti incarichi in Regione. Il secondo, invece, ha un pedigree tutto politico: già consigliere municipale del Partito democratico (mentre sua madre è dirigente del Pd), è uomo molto vicino a Manfredi jr. In campagna elettorale era tra i coordinatori del comitato dell’ex rettore. Passando da Palazzo Matteotti a San Giacomo, invece, è un dominio di uomini provenienti dall’università. Figura centralissima, da molti definita il vero vice-Manfredi, è Giuseppe Sabatino. Per tutti Pino. Di Nola così come il sindaco, è ovviamente ingegnere nonché direttore tecnico al Cesma dell’ateneo napoletano. E’ coordinatore dello staff, capo segreteria del sindaco e consigliere per l’organizzazione logistica. Insomma, tutto passa per lui, anche tante scelte politiche. Svolge il suo ruolo in Comune a titolo onorifico. Così come Sergio Locoratolo, docente universitario e tra i responsabili del programma. Poi Mimmo Asprone, responsabile per l’attuazione del programma (ha già seguito Manfredi al Miur) e Giovanni Ientile, consigliere giuridico.
Locoratolo ha un ruolo anche nella nascente cabina di regia per la cultura che, insieme al Piano strategico della cultura, verrà presentato il prossimo 14 marzo dal sindaco. A coordinare di fatto i lavori di questo nascente organismo sarà Stefano Consiglio, presidente della Scuola delle Scienze Umane e Sociali alla Federico II. Faranno parte della squadra poi Ferdinando Tozzi (già candidato senza successo a consigliere comunale nella lista Manfredi Sindaco). Unica donna in questo complesso scacchiere è Francesca Amirante, storica dell’arte e già candidata con il Pd: lei è anche l’unica non riconducibile direttamente al sindaco.
Queste pedine piazzate qua e là per i Palazzi del potere vanno a completare le nomine degli assessori che, val la pena ricordarlo, per la maggioranza sono legatissimi al sindaco. Tre su tutti: Edoardo Cosenza, maestro del sindaco e presidente dell’ordine degli ingegneri, Laura Lieto, docente alla Federico II. E Maria Filippone, le cui famiglie sono molto legate.
E’ ancora in stand-by il riassetto delle società partecipate del Comune. Da Anm ad Asìa, passando per Mostra d’Oltremare, Napoli Servizi e Abc: ci sarà tempo per rivedere tutti i consigli d’amministrazioni e gli uomini chiave. Probabilmente l’opera si completerà tra l’estate e l’autunno.
Una menzione a parte, poi, per Giovanni Betta. Ha firmato una consulenza per 30mila euro lo scorso 7 dicembre e fornirà “consulenza tecnica sul nuovo materiale rotabile”. Nome di alto profilo, è stato già Rettore dell’Università di Cassino, membro del Crui, viene dalla facoltà di ingegneria della Federico II.
Lo spoil-system manfrediano dunque non tiene conto dei partiti della coalizione. Sono quasi tutti uomini e per la maggior parte provenienti da ambienti accademici ed hanno già lavorato in qualche modo con il sindaco in carica.
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