ROMA (LaPresse) – Segregato e incatenato al divano letto dal padre per due giorni, senza acqua né cibo. E’ successo a Ladispoli, in provincia di Roma. Il minore, di 17 anni, domenica sera è riuscito a scappare approfittando dell’assenza del padre-aguzzino. Si è trascinato, portandosi dietro il divano letto, fino al terrazzo di casa, dove ha trovato una lima con cui ha spezzato le catene che lo tenevano legato, e si è poi rifugiato da una vicina di casa. La donna gli ha dato subito ospitalità e ha chiamato la Centrale Operativa della Compagnia di Civitavecchia.
I carabinieri, intervenuti sul posto, hanno identificato e arrestato il padre del ragazzo. Si tratta di un cittadino romeno di 38 anni, trasferitosi da tempo in Italia. Incensurato, farebbe uso smodato di sostanze alcoliche. L’accusa nei suoi confronti è di sequestro di persona e maltrattamenti in famiglia. Quest’episodio di violenza non sarebbe il primo. La situazione di disagio familiare va avanti da tempo, ma nessuna segnalazione era arrivata prima alle forze dell’ordine. Il ragazzo ha raccontato ai carabinieri che il padre più volte ha picchiato sia lui che la madre, vittima degli abusi dell’uomo.
Arrestato un romeno di 38 anni
L’ultimo litigio è avvenuto tre giorni fa, quando il padre ha chiesto al minore di fare dei lavori in giardino e lo ha poi percosso. Spaventato il ragazzo è fuggito da casa. Ha passato la notte in stazione e il giorno dopo è arrivato a Roma. Dopo averlo rintracciato, il padre lo ha riportato a casa e ha deciso di punirlo. Lo ha legato al letto con le catene lasciandolo senza cibo né acqua per due giorni. La vicina di casa ha riferito ai carabinieri che il ragazzo è arrivato a casa sua ancora in stato di prostrazione psicofisica e con le caviglie legate. Il padre, che si trova nel carcere di Civitavecchia, non ha mostrato segni di pentimento. Il ragazzo è ritornato a casa insieme alla madre.