LOS ANGELES – Sale ad oltre 36mila il bilancio delle persone costrette a lasciare la propria abitazione in seguito al terribile incendio delle scorse ore. Sette per ora le persone che hanno perso la vita nel rogo, altrettante risultano ancora disperse. Le fiamme si sono propagate nella contea di Shasta, e hanno distrutto centinaia di edifici e migliaia di ettari di terreno. I vigili del fuoco, in migliaia, da ore lavorano per sedare le fiamme e rimettere l’area in sicurezza, con l’obiettivo di far rientrare a casa i cittadini.
Le condizioni climatiche alimentano il fuoco
Oltre diecimila pompieri sono al lavoro per spegnere il fuoco. A rendere ancora più difficoltose le operazioni di spegnimento ci si è messo il tempo. Un forte vento, temperature elevate e, soprattutto l’ambiente arido, hanno favorito il propagarsi del rogo. Oltre cinquecento edifici sono rimasti distrutti, più di cento quelli danneggiati. Circa quarantamila gli ettari di terreno devastati. Tra le persone morte ci sono una donna di 70 anni e i suoi due nipoti di 5 e 4 anni. Forze di sicurezza al lavoro per trovare anche i sette dispersi, anche se più passa il tempo più diminuiscono le speranze.
Il governatore Brown dichiara lo stato di emergenza
Il governatore della California Jerry Brown ha dichiarato lo stato di emergenza. In tutto lo stato si contano circa 17 roghi, con fiamme alte anche nel pressi del National Park. Sio lavora incessantemente per mettere l’area in sicurezza, con enormi disagi per i circa 40mila che sono stati sfollati. In moto anche la Casa Bianca, che con il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha ordinato l’assistenza federale per integrare gli sforzi di risposta dello Stato e locali a causa delle condizioni di emergenza derivanti dall’incendio. Restano ore di agitazione e paura.