Inceneritore, tutti contro la multiservizi A2A

Inceneritore, tutti contro la multiservizi A2A
Inceneritore, tutti contro la multiservizi A2A

ACERRA – Tutti contro la multiservizi A2A, ambientalisti, associazioni, cittadini comuni. Tutti contro le scelte calate dall’altro, scelte che penalizzano un territorio e una comunità già martoriati da anni, già segnati nel profondo da anni di violenze ambientali, di abusi, prevaricazioni, sempre in nome dei soldi. La partecipazione in massa della manifestazione andata in scena sabato tra le strade di Acerra la dice lunga su quanto le comunità dell’area nord e della Valle di Suessola siano stanche di sentirsi messe in un angolo, ignorate e oltraggiate da scelte in termini ambientali in una terra che vede i propri figli soffrire e morire, uccisi dal male del secolo, dalla Terra dei fuochi. Alla marcia di sabato hanno preso parte realtà provenienti dalla provincia di Napoli e dall’hinterland di Caserta. C’erano anche ambientalisti di Cava de’ Tirreni. Almeno 4mila le persone che hanno sfilato tra le strade di Acerra al grido di ‘no alla quarta linea dell’inceneritore’, impianto gestito dalla multiservizi lombarda A2A, società che – come ricorda Maria Muscarà, consigliere regionale presente al corte di sabato, vanta fatturati d’oro: nella prima metà del 2022 ha registrato a livello consolidato ricavi per circa 9,8 miliardi di euro. 

Contro l’ampliamento dell’inceneritore, progetto ideato dalla Regione Campania che sostiene si tratti di una linea soltanto di supplenza in caso di avaria o di fermo manutentivo di quelle esistenti, si è schierato anche il noto oncologo Antonio Marfella, di Isde Medici per l’Ambiente: “Sono ancora commosso dalla intensa partecipazione di popolo alla manifestazione unitaria”, ha detto il medico che ha definito l’ampliamento “oggettivamente un olocausto sanitario tale” mascherato da “ruota di scorta per manutenzione degli altri tre forni di incenerimento già attivi dal 2009”.

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