ROMA (LaPresse) – Inchiesta, Fratelli d’Italia chiede che le ingenti risorse della concessione dell’aeroporto di Fiumicino, in mano alla famiglia Benetton, siano destinate alla realizzazione del terzo aeroporto del Lazio. A potenziare Fiumicino all’interno dell’area dello scalo e a migliorare i collegamenti viari e ferroviari tra l’aeroporto e le principali città del Lazio. Anche nell’interesse di Alitalia. E’ quanto emerso nel corso del convegno organizzato da FdI “Aeroporto di Fiumicino come autostrade. Una concessione da rivedere nell’interesse della Nazione e di Alitalia”, che si è svolto oggi in Senato.
Fiumicino in mano al gruppo Atlantia della famiglia Benetton
Il crollo del ponte Morandi, infatti, ha portato alla luce lo scandalo delle concessioni autostradali. Ma pochi sanno che le stesse storture riguardano le concessioni aeroportuali e in particolare quelle dell’aeroporto di Fiumicino. Che è in mano anch’esso al gruppo Atlantia della famiglia Benetton. Una verità nascosta che nel corso del convegno FdI ha svelato attraverso una video-inchiesta realizzata dal suo Ufficio studi, con la collaborazione del Comitato FuoriPISTA. Denunciando la vicenda, poco nota ma che riguarda miliardi di euro dei cittadini, del potenziamento dell’aeroporto di Fiumicino. Un progetto opportuno che potrebbe essere realizzato all’interno dell’attuale sedime aeroportuale, ma che interessi di natura speculativa spingono per l’ingiustificato raddoppio dell’area dello scalo romano.
Per Fratelli d’Italia la priorità continua ad essere lo sviluppo e la crescita economica. E in questo contesto il trasporto aereo del Lazio e della Capitale rivestono un ruolo fondamentale, da realizzare attraverso uno sviluppo sensato ed efficiente. Che si snodi lungo tre direttrici: il potenziamento dell’aeroporto di Fiumicino e la sua specializzazione in HUB internazionale e ‘casa Alitalia’; la realizzazione del terzo aeroporto del Lazio per i voli low-cost e come aeroporto di supporto di Fiumicino; una efficiente e moderna rete viaria e di trasporto su ferro che colleghi gli aeroporti a Roma e alle principali città del centro Italia.
Un modello che era stato già previsto nello studio realizzato nel 2012 dal Ministero dei Trasporti. Ma oggi insensatamente accantonato per destinare tutte le risorse disponibili sull’espansione del sedime aeroportuale di Fiumicino, inutile al potenziamento della capacità aeroportuale dello scalo romano.