TEVEROLA – Il sindaco Gennaro Caserta ha firmato un decreto di revoca dell’incarico a Massimiliano Schiavone, responsabile dell’area economico-finanziaria, entrate e personale del Comune, a seguito dell’avvio di un procedimento penale che lo vede indagato per corruzione.
La decisione arriva in risposta alla pesante ipotesi di reato che la Procura di Napoli Nord contesta al funzionario e rappresenta una misura di autotutela attivata dal capo dell’amministrazione.
Il provvedimento si basa sull’obbligo di rotazione del personale nei casi di indagini per corruzione. Tuttavia, vista la posizione apicale di Schiavone e la natura a tempo determinato del contratto, l’unica soluzione percorribile è stata la revoca dell’incarico senza possibilità di riassegnazione a ruoli equivalenti.
L’incarico a Schiavone, assegnato a settembre 2024 dopo una procedura selettiva, è stato ritenuto incompatibile con l’inchiesta in corso e con le esigenze di trasparenza dell’Ente. L’amministrazione ha considerato “necessario e urgente” procedere con la revoca per evitare il rischio che la permanenza del dipendente potesse compromettere l’immagine di imparzialità del Comune.
L’Ente ha sottolineato che il contenuto del decreto non avrebbe potuto essere diverso da quello adottato, data la necessità di tutelare la trasparenza amministrativa e prevenire rischi di corruzione. Il Comune ha notificato la revoca a Schiavone e ha inviato il provvedimento al segretario generale e all’ufficio personale per gli adempimenti necessari.
Già nelle scorse settimane, Schiavone, pur rimanendo in servizio, aveva rinunciato al ruolo di responsabile. Ora è arrivata la decisione del Comune di troncare totalmente il rapporto.
L’indagine in cui è coinvolto Schiavone ha portato la Procura di Napoli Nord a proporre all’ufficio gip del Tribunale normanno l’emissione di 15 misure cautelari per amministratori, imprenditori e tecnici. Al centro dell’inchiesta, un’ipotizzata gestione dell’ufficio tecnico tesa ad agevolare alcuni costruttori, illecitamente, su input di politici. Tra i coinvolti nell’attività investigativa ci sono l’ex sindaco Biagio Lusini, l’ex fascia tricolore Tommaso Barbato, che sedeva nella giunta di Caserta (estraneo all’indagine) dalla quale poi si è dimesso, Pasquale De Floris, che in questa amministrazione ricopriva il ruolo di capogruppo di maggioranza (si è dimesso anche lui), Pasquale Buonpane, assessore al tempo dell’amministrazione di Barbato (in questa che ha lasciato sedeva in minoranza) e Biagio Pezzella, che ha lasciato la poltrona in giunta ma, a differenza degli altri, ha deciso di restare in Consiglio (da indipendente).
Nei prossimi giorni, il gip si esprimerà sulle richieste di arresto (domiciliari) avanzate dai pm Cesare Sirignano e Patrizia Dongiacomo. I 15 indagati sono da ritenere innocenti fino a un’eventuale sentenza di condanna irrevocabile.
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