Inchiesta Sprar, gli attivisti dell’Ex Canapificio: “Sereni, dimostreremo la nostra estraneità”

Ex Canapificio

In merito all’inchiesta Sprar (CLICCA QUI PER LEGGERE), gli attivisti del Centro Sociale ex Canapificio Caserta hanno pubblicato un post sui propri canali social, difendendosi dalle accuse e sicuri di dimostrare la loro estraneità. Questo è il contenuto del post.

“Nel 2018, la Procura di Santa Maria Capua Vetere decise di aprire un’indagine su alcuni attivisti del Centro Sociale Ex Canapificio Caserta, che in quel periodo gestiva, insieme a Casa Rut, il progetto di accoglienza per rifugiati e richiedenti asilo Sprar.

Le indagini nascevano a seguito di una denuncia di un ex operatore del progetto, che era stato in precedenza licenziato e denunciato dal Centro Sociale per gravi fatti commessi all’interno dello stesso progetto.

Le indagini a nostro carico si sono chiuse il 30 settembre 2019.

Il 24 ottobre 2024 ci è stata notificata la chiusura di quelle indagini.

Siamo sereni.

Consapevoli di poter dimostrare la nostra estraneità alle ipotesi di reato infamati che ci vengono addebitate.

Orgogliosi della comunità solidale e inclusiva che abbiamo avuto l’onore di contribuire a costruire in questo Paese e in questa città.

Un impegno a cui non verremo meno, a cui continueremo a dedicarci con la nostra passione, col nostro solito slancio, con la nostra caparbietà”.

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