SAN CIPRIANO DAVERSA – Nessun rito alternativo per i quattordici coinvolti nell’indagine della Dda di Napoli su delle presunte gare d’appalto turbate. Salvo ripensamenti, continueranno ad affrontare l’udienza preliminare iniziata ieri, rischiando un eventuale dibattimento. Chi sono? Gli imprenditori Raffaele Pezzella, 49enne originario di Casal di Principe, e Tullio Iorio, 50enne sanciprianese, ma residente a Villa di Briano (entrambi già a processo per concorso esterno al clan dei Casalesi). L’elenco degli imputati continua con Carmine Petrillo, 42enne di Caserta, e Carlo D’Amore, 46enne di Casapulla, a cui proprio Iorio e Pezzella avrebbero intestato fittiziamente la titolarità di tutte le quote della Costruzioni Generali Sud e la proprietà della Comed. La lista di chi sta affrontando l’udienza preliminare prosegue con Piero Cappello, 61enne di Piedimonte Matese, ex presidente del Consorzio Asi, che avrebbe agito, dice l’accusa, quando era dipendente dell’ufficio Tecnico del Comune di Calvi Risorta, per turbare la gara tesa ad affidare i lavori di adeguamento e manutenzione straordinaria della viabilità comunale interna e di collegamento verso le strade Ss 6 Casilina e Sp 194, reato che il matesino avrebbe commesso in concorso con Pezzella, Iorio e Petrillo.
Imputati pure Giovanni Lombardi e l’imprenditore Francesco Verazzo, 64enne, originario di Casal di Principe ma che ha messo radici a Capua. Ai due viene contestato il reato di turbata libertà nella scelta del contraente sempre in relazione ai lavori alle strade che portano alla Casilina e alla Provinciale 194. Rischia il giudizio, inoltre, Gennaro D’Ascenzio, 38enne di Ercolano, guida della D’Alessandro Costruzioni. Nella lista pure Francesco Di Fiore, rappresentante della Sc Costruzioni, e Massimo Di Stefano, istruttore tecnico del Comune di Presenzano, Giuseppe Napoletano, contabile della Cgs, Teresa D’Alessandro, 42enne di Caserta, per aver reso, questa la tesi della Procura, dichiarazioni false alla polizia giudiziaria sui rapporti di sua conoscenza con Iorio e Pezzella, e il vicesindaco Giuliano Ciprio, 50enne, accusato di favoreggiamento personale, per aver effettuato una “bonifica ambientale” all’interno dell’ufficio tecnico alla ricerca di eventuali microspie, aiutando Cappello, secondo l’accusa, ad eludere le investigazioni. Nel collegio difensivo, gli avvocati Giuseppe Stellato, Ferdinando Letizia, Claudio Sgambato, Marco Palermo, Vincenzo Alesci e Marco Campora.
Ai 14 (da ritenere innocenti fino a un’eventuale sentenza di condanna irrevocabile) sono contestati i reati di turbativa d’asta, turbata libertà nella scelta del contraente, favoreggiamento, dichiarazioni false rese a pubblico ufficiale, trasferimento fraudolento di beni e riciclaggio. Si torna in aula a gennaio per la discussione degli avvocati.