Incidente in mare, si muove l’ambasciata. Domani prende il via il processo per Di Tella: rischia fino a 7 anni di carcere. Giallo sul noleggio delle moto d’acqua

Il 20enne è accusato di aver causato la morte del cognato Nicola Iorio. Era alla guida della moto d'acqua che si è scontrata con quella su cui viaggiava la vittima

Nicola Iorio, la vittima 19enne, e Salvatore Di Tella, 20enne, accusato di omicidio colposo

CASAL DI PRINCIPE – Dai 3 ai 7 anni di carcere: è la pena che rischia Salvatore Di Tella, il 20enne accusato dagli inquirenti albanesi di aver causato la morte del 19enne Nicola Iorio, amico e fidanzato della sorella.

Il processo

Domani mattina per Salvatore ci sarà la prima udienza, il primo step di un iter giudiziario che potrebbe rivelarsi lungo e complesso.
Ieri la Farnesina, sollecitata dai familiari della vittima e da quelli di Di Tella, si è attivata inviando un diplomatico nella città dove sta per prendere il via il processo.

Al 20enne (nipote del collaboratore di giustizia Emilio Di Caterino – ex esponente del clan dei Casalesi), per ora trattenuto in prigione, è contestato il reato di ‘omicidio per imprudenza’, che sostanzialmente ricalca la condotta che in Italia viene indicata come ‘omicidio colposo.
Il timore dei congiunti di Di Tella
è che gli inquirenti albanesi stiano cercando a tutti i costi un colpevole, atteggiamento che, a loro avviso, potrebbe danneggiare il loro caro.

L’arresto, il carcere, il processo, la sentenza che sarà pronunciata: sono solo un lato della tragedia che si è compiuta domenica scorsa nel mare che bagna Velipojë. E se in questo lato, seppur intricato e preoccupante, fortunatamente c’è ancora vita, nell’altro, invece, resta solo dolore, rabbia e morte. Perché riguarda Nicola Iorio, che non c’è più.

L’incidente

Stando a quanto sostenuto dagli inquirenti della Procura di Scutari, titolare dell’inchiesta, la vittima era in sella a una moto d’acqua con la ragazza. Durante alcune manovre, il mezzo che guidava il 19enne è andato a scontrarsi con quello su cui si muovevano il cognato e la sua fidanzata. Il processo che prende il via oggi per Di Tella servirà a chiarire cosa è realmente accaduto in mare.
L’attenzione degli inquirenti è rivolta anche a come i due italiani abbiano ottenuto le moto d’acqua. Stando a quanto riferito dal noleggiatore alle forze dell’ordine, i mezzi non erano stati dati in affitto: Nicola e Salvatore li avrebbero avviati senza contrattare il noleggio e sarebbero partiti. Ricostruzione che sarà vagliata dall’autorità giudiziaria.

Mentre la giustizia farà il suo corso, Nicola a breve inizierà il suo rientro a Casal di Principe. Già ieri la famiglia ha dato mandato a un’agenzia funebre di inviare un veicolo per recuperare il corpo di Nicola e farlo giungere in Italia. La salma del giovane sarà accolta dalla sua città giovedì e venerdì si terranno i funerali.


“L’impatto vicino alla riva, un tragico incidente”

CASAL DI PRINCIPE – Un tragico incidente: sono le parole che Giusy Di Tella usa per descrivere quanto accaduto domenica in mare. Per la giovane, la morte del suo fidanzato, Nicola Iorio, è legata a un incidente. Con la sua famiglia, lei e il suo ragazzo erano in vacanza a Velipojë, in Albania. Dovevano essere giorni di divertimento, di spensieratezza, e invece si sono trasformati in giorni di dolore. La sua metà non c’è più e il fratello è stato arrestato. Giusy ha garantito che si erano messi sulle moto d’acqua senza aver bevuto alcolici e senza aver preso alcuna droga. La giovane difende il fratello e ribadisce che è stato proprio Salvatore, dopo l’impatto, a soccorrere Nicola e a portarlo a riva. Da qui poi la corsa all’ospedale di Scutari, dove il 19enne è deceduto. L’impatto, stando alla testimonianza fornita dalla fidanzata di Nicola all’Ansa, è avvenuto poco dopo la partenza, non troppo distante dalla riva. La moto su cui viaggiavano sarebbe stata colpita sul lato destro.

Le foto. Incidente in mare: muore 19enne di Casal di Principe….


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