MILANO – E’ stata l’autopsia a confermarlo. Greta Nedrotti, la seconda vittima dell’incidente nautico di Salò sul Lago di Garda, è morta per annegamento. La ragazza 25enne era su una barca con il 37 enne Umberto Garzarella, l’altra vittima, quando è stata investita dal Riva guidato da due turisti tedeschi.
Dagli esami è emerso che la morte non è stata immediata. Caterina Braga, uno dei legali che assistono la famiglia di Greta, ha sottolineato a LaPresse l’ulteriore dolore che i familiari hanno provato nell’apprendere la notizia.
Esami autoptici complessi, durati 5 ore, per capire se la giovane fosse morta sul colpo oppure annegata dopo essere stata sbalzata dalla barca investita in pieno dal motoscafo sul quale si trovavano i due turisti che non si sono fermati a soccorrere, ma hanno tirato dritto. I due turisti Patrick Kassen e Cristian Teismann, 52enni, tornati in Germania, per ora sono accusati dalla procura di Brescia di omicidio colposo e omissione di soccorso.
Il corpo della ragazza era stato recuperato dopo 12 ore di ricerche a cento metri di profondità con le gambe semi amputate. Gli approfondimenti autoptici si sono resi necessari dopo il riscontro di un un segno e una tumefazione sul collo di Greta. La Tac al collo della giovane è risultata però negativa. Sulla dinamica dell’investimento chi indaga ha già un’idea, corroborata da testimonianze.
Ma è in programma anche la disposizione di una perizia cinematica, ha confermato l’avvocato Braga a LaPresse. La finalità è individuare ancora meglio la dinamica della collisione.
Intanto, in relazione all’investimento di Greta Nedrotti e Umberto Garzarella è spuntato un video del rimessaggio nautico di Salò. Nelle immagini, pubblicate dal Giornale di Brescia, si vede l’imbarcazione arrivare alle 23.35 di sabato 19 giugno e l’amico del proprietario, che il giorno dopo si sottoporrà ad alcol test, barcollare e cadere in acqua.(LaPresse)