India, bimba di 3 anni stuprata nel 6° anniversario del caso del bus di Nuova Delhi

Popolazione indiana indignata per le continue violenze sessuali

(LP - Xinhua/Tumpa Mondal)

Milano (LaPresse) – Nel sesto anniversario dello stupro di gruppo su un bus che a Nuova Delhi causò la morte di una studentessa, nella capitale indiana una bambina di 3 anni è in condizioni critiche a seguito di una violenza sessuale. Dopo lo stupro del 16 dicembre 2012, il governo aveva reagito all’indignazione mondiale e alle proteste di massa nel Paese rendendo più severe le leggi sulle violenze di genere, prevedendo tra l’altro anche la pena di morte. Ma da allora poco è cambiato. La violenza sulle donne è un problema endemico in India: secondo le associazioni uno stupro viene commesso ogni 20 minuti, ma solo il 40% è denunciato. Per Unicef e governo, citati da Bbc, il 52% dei bambini subisce abusi sessuali e un under 16 è stuprato ogni due ore e mezza. Fra le donne, inoltre, 240 milioni si sono sposate prima di avere 18 anni.

Popolazione indiana indignata per le continue violenze sessuali

Sei anni fa una 23enne, studentessa di infermeria, fu aggredita di notte da un gruppo di uomini a bordo di un pullman di una compagnia privata. Venne stuprata brutalmente e poi gettata sul bordo della strada, così come l’amico che era con lei, picchiato perché tentava di difenderla. La giovane era morta dopo oltre 10 giorni, ricoverata per le gravissime ferite interne riportate e le conseguenze delle percosse. Al fatto, che era finito sui media di tutto il mondo, erano seguite proteste di massa in India. E i riflettori erano stati puntati sulla cultura patriarcale e sulla incapacità delle autorità di gestire le violenze e reagire ad esse.

Sei anni dopo, nella stessa data, a Nuova Delhi la vittima è una bimba di 3 anni. La polizia ha trovato la piccola svenuta domenica in un sobborgo, portandola in ospedale dove è stata subito operata. Le sue condizioni sono gravissime per le lesioni interne. Un 40enne è stato arrestato e rischia la pena di morte se sarà condannato. Si tratta dell’incaricato della sicurezza dell’edificio dove la bambina vive con la famiglia. La commissaria per le Donne della capitale, Swati Maliwal, ha commentato su Twitter rivolgendosi prima alla studetessa morta nel 2012 e poi al premier: “Quanto questa città può ancora deludere Nirbhaya, se persino nel sesto anniversario dei bambini vengono stuprati! Per l’ennesima volta, Narendra Modi, per favore agisci”.

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