India, depenalizzato adulterio: solo l’uomo poteva denunciare

La Corte suprema dell'India ha depenalizzato l'adulterio, che finora era passibile di una pena detentiva, giudicando questa legge discriminatoria verso le donne.

Nuova Delhi (India), 27 set. (LaPresse/AFP) – La Corte suprema dell’India ha depenalizzato l’adulterio, che finora era passibile di una pena detentiva, giudicando questa legge discriminatoria verso le donne. La legge, che risaliva all’epoca coloniale britannica, permetteva di infliggere fino a cinque anni di carcere a qualunque uomo fosse andato a letto con una donna sposata senza il permesso del marito di lei. In base al testo, però, solo gli uomini potevano presentare denuncia. Mentre le donne non potevano né denunciare né essere giudicate responsabili di adulterio, facendo della questione un affare di soli uomini. Secondo la Corte suprema, questa legge privava le donne della loro dignità e della loro scelte individuali, trattandole come proprietà dei mariti. I giudici hanno tuttavia precisato che l’adulterio costituisce un motivo legittimo di divorzio.

Dunque

“Considerare l’adulterio da un punto di vista della criminalità è una misura retrograda”. Ha dichiarato il gruppo di cinque giudici della Corte suprema, nella decisione presa all’unanimità. Nel 1954 la stessa Corte suprema aveva mantenuto la penalizzazione dell’adulterio in considerazione, all’epoca, del fatto che riteneva che fosse “comunemente accettato che il seduttore è l’uomo, non la donna”.

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