India, nuove proteste contro la legge sulla cittadinanza: 6 morti e 200 feriti

Nuove manifestazioni si sono svolte in varie città, tra cui New Delhi, Chennai, Bangalore e Lucknow

(Photo by STRINGER / AFP)

NEW DELHI – Cresce in India la rabbia popolare, e con essa crescono le proteste, contro la nuova legge sulla cittadinanza considerata discriminatoria verso i musulmani. Nuove manifestazioni si sono svolte in varie città, tra cui New Delhi, Chennai, Bangalore e Lucknow. Dove centinaia di studenti, in gran parte musulmani, hanno tentato di assaltare stazioni di polizia e lanciato oggetti contro la polizia.

Il bilancio di morti e feriti

Almeno sei persone sono morte sinora nel nordest e circa 200 sono rimaste ferite nelle manifestazioni e negli scontri a New Delhi. La legge rende più veloce l’iter per l’ottenimento della cittadinanza indiana per gli immigrati da tre Paesi vicini. Ma non per le persone di fede musulmana. La misura è da molti considerata parte dell’agenda del premier nazionalista indù Narendra Modi. Accusato di voler marginalizzare la minoranza musulmana composta da 200 milioni di persone.

Continuano le proteste in India

Modi lo ha negato, affermando su Twitter che la nuova legge “non danneggia alcun cittadino indiano di nessuna religione”, accusando invece “gruppi d’interesse” di alimentare i disordini “profondamente preoccupanti”. La scorsa settimana l’ufficio Onu per i diritti umani si è definito preoccupato, mentre Usa e Ue hanno espresso inquietudine. La nuova legge è stata contestata alla Corte suprema da gruppi per i diritti umani e da un partito politico musulmano, accusata di violerebbe la Costituzione e le tradizioni secolari indiane.

(LaPresse/AFP)

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