India, salgono a 6 i morti in manifestazioni contro legge su cittadinanza

È di sei morti nel nordest dell'India il bilancio delle manifestazioni contro la legge sulla cittadinanza, che agevolerebbe l'ottenimento della nazionalità indiana a un gran numero di immigrati provenienti dal vicino Bangladesh e dal Pakistan, purché non musulmani, riguardando dunque minoranze religiose come sikh e indù.

GUWAHATI – È di sei morti nel nordest dell’India il bilancio delle manifestazioni contro la legge sulla cittadinanza, che agevolerebbe l’ottenimento della nazionalità indiana a un gran numero di immigrati provenienti dal vicino Bangladesh e dal Pakistan, purché non musulmani, riguardando dunque minoranze religiose come sikh e indù. Il nuovo bilancio è stato diffuso oggi dalle autorità. In alcune zone internet è stato bloccato ed è stato imposto un coprifuoco nel tentativo di arginare le proteste. Resta alta la tensione nella città più grande dello Stato di Assam, Guwahati, dove oggi hanno manifestato 5mila persone.

L’accaduto

Quattro delle vittime, nello Stato di Assam, sono morte in ospedale dopo essere state raggiunte da proiettili esplosi dalla polizia. Un’altra persona è morta nel negozio in cui dormiva, che è stato incendiato. E la sesta vittima è stata picchiata a morte durante una manifestazione. La circolazione dei treni è stata sospesa in certe parti dell’est del Paese a seguito delle violenze nello Stato di Bengala occidentale, dove dei manifestanti hanno incendiato dei treni. Il ministro dell’Interno indiano, Amit Shah, ha lanciato nuovamente oggi un appello alla calma, affermando che le culture locali degli Stati del nordest non sono minacciate: “La cultura, la lingua, l’identità sociale e i diritti politici dei nostri fratelli e sorelle del nordest resteranno”, ha affermato Shah durante un raduno nello Stato di Jharkhand, secondo la tv News18.

La controversia

Già ieri Amit Shah aveva provato a rassicurare gli abitanti degli Stati del nordest, affermando che il governo proteggerà la loro “cultura, identità sociale, lingua e diritti politici”. L’opposizione e alcune organizzazioni a difesa dei diritti umani stimano che la legge in questione rientri nel programma nazionalista di Modi che mira, sostengono, a marginalizzare i 200 milioni di indiani musulmani. Questa settimana in Parlamento un deputato ha paragonato la legge a quelle contro gli ebrei promulgate dal regime nazista in Germania negli anni ’30.

LaPresse

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