MILANO – “Mentre l’Unicef continua ad affrontare le conseguenze dei recenti disastri naturali a Lombok e Sulawesi, un nuovo disastro ha colpito l’Indonesia. L’Unicef è sul campo per accompagnare le autorità nel valutare l’impatto dell’ultimo tsunami sui bambini. Per garantire che siano al centro della risposta nazionale e che i loro diritti siano rispettati”, ha dichiarato Andrea Iacomini, portavoce Unicef Italia.
L’Unicef si fa garante dei diritti dei bambini
L’associazione è presente stabilmente in Indonesia con uno staff operativo e con grande esperienza di interventi umanitari.
Indonesia, i numeri della tragedia
L’Indonesia è stata colpita da frequenti terremoti e maremoti, l’ultimo dei quali è stato il terremoto e il relativo tsunami avvenuti a fine settembre 2018 nelle isole di Sulawesi e Lombok con oltre 2.200 morti e 1.075 dispersi.
Per accelerare le operazioni di soccorso, l’Unicef Italia ha lanciato una campagna straordinaria di raccolta fondi, è possibile donare tramite www.unicef.it/indonesia.
Nessun italiano coinvolto
Al momento “non sembrerebbero esserci cittadini italiani coinvolti” nello tsunami in Indonesia, che ha provocato 281 vittime accertate. È quanto si apprende da fonti qualificate, che predicano prudenza nel diffondere notizie in una situazione così delicata, visto che il bilancio è assolutamente provvisorio e le istituzioni indonesiane fanno sapere che il numero dei morti e dei feriti potrebbe aumentare ancora in queste ore.
Salvato un bimbo tra le macerie
È stato estratto vivo dai soccorritori un bimbo di 5 anni, di nome Ali, intrappolato per 12 ore tra le rovine di un edifico colpito dallo tsunami in Indonesia. Sta bene e ora è sottoposto alle cure dei medici, ma non ci sono notizie della sua famiglia. Il video del salvataggio è stato postato sull’account Instagram di uno degli uomini intervenuti per prestare soccorso alla comunità ed è già diventato virale.
(Lapresse)