Milano, 11 ott. (LaPresse) – L’Unicef oggi ha lanciato un appello sia di emergenza sia di ripresa per rispondere ai bisogni umanitari immediati dei bambini per i prossimi 6 mesi. Ciò in seguito alle calamità che hanno colpito l’Indonesia, a Sulawesi (a settembre) e Lombok (ad agosto). I fondi aiuteranno a fornire servizi idrici, igienico-sanitari, per la salute, la nutrizione, l’istruzione e la protezione dell’infanzia per un numero stimato di 475mila bambini. Come parte della risposta coordinata dal governo dell’Indonesia. Si stima che 1,5 milioni di persone siano state colpite dallo tsunami scatenato da un terremoto con una magnitudine di 7,4 al largo della costa di Sulawesi il 28 settembre. Al 9 di ottobre, è stato accertato che 2.010 persone sono morte, 10.700 gravemente ferite e 671 disperse. A Lombok, in seguito a una serie di terremoti distruttivi ad agosto, oltre 340.000 persone sono ancora sfollate e stanno vivendo in 2.800 accampamenti.
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L’Unicef chiede 26,6 milioni di dollari per supportare l’accesso ai servizi idrici e igienico-sanitari, di protezione dell’infanzia, istruzione, salute e nutrizione dell’infanzia per 1,4 milioni di persone, sia per Sulawesi centrale che per Lombok. “La nostra priorità maggiore al momento è assicurare che i bambini ricevano aiuti salvavita. Ad esempio come servizi per la salute, idrici e igienici, per la nutrizione e la protezione dell’infanzia”. Lo ha dichiarato Debora Comini, rappresentante UNICEF in Indonesia. “Ma i prossimi 6 mesi saranno fondamentali, visto che lavoreremo per assicurare che ogni bambino colpito abbia un’equa opportunità di continuare il suo percorso di ripresa in corso. Inoltre di ricostruire la sua vita in meglio in un ambiente sicuro e favorevole”.