MILANO (AWE/LaPresse) – I dati che arrivano in agosto dall’industria manifatturiera confermano ancora una volta la perdita di slancio che sta interessando l’economia dell’area euro. Con i segnali più preoccupanti che puntano all’Italia, dove il settore sembra vicino alla stagnazione.
Industria manifatturiera in calo
Anche se la manifattura dell’eurozona mette a segno per il 62esimo mese consecutivo un’espansione, come evidenziato dal permanere dell’indice Pmi rilevato da Ihs Markit al di sopra della fatidica “quota cinquanta” il valore si presenta infatti in calo a 54,6 punti dai 55,1 di luglio. Col passo di crescita più lento dal novembre 2016 a oggi.
“Per quanto le imprese manifatturiere dell’eurozona abbiano riportato ad agosto l’ennesimo forte aumento della produzione, tutto ciò potrebbe cambiare”, avverte Chris Williamson, chief business economist della società specializzata nell’analisi di dati. Segnalando tra le possibili cause di un rallentamento su questo fronte la crescita modesta delle nuove commesse. Che si attesta sui livelli più bassi degli ultimi due anni, e le maggiori preoccupazioni per il futuro, legate in particolare a guerre commerciali, dazi, Brexit e altri timori di natura politica. “L’ottimismo delle imprese è il secondo più basso da novembre 2015”, osserva. Spiegando come non sia sorprendente che in questo quadro la creazione di posti di lavoro sia scivolata sui minimi degli ultimi 18 mesi.
Un panorama europeo eterogeneo: Nord Europa in espansione, crollo dell’Italia
Il panorama europeo, per quanto riguarda il Pmi manifatturiero, pare ad ogni modo piuttosto variegato. Il tasso di crescita è aumentato notevolmente nei Paesi Bassi (59,1 punti) e in Irlanda (57,5) rispetto a luglio. Austria (56,4) e Germania (55,9) hanno continuato a godere di forti tassi di espansione. E la tendenza è cambiata anche in Grecia (53,9), Francia (53,5) e Spagna (53), dove la crescita è stata positiva. Di contro, la performance dell’industria manifatturiera italiana, il cui indice è sceso a 50,1 punti dai 51,5 di luglio, è stata la peggiore in due anni.
Lo stato dell’industria manifatturiera italiana
“L’indagine di agosto ha mostrato il perdurare del rallentamento generale della crescita rilevato durante l’anno. Anche gli ultimi dati indicano infatti una stagnazione complessiva dell’industria manifatturiera italiana”. Lo dichiara Paul Smith, director di Ihs Markit e autore del report sulla situazione tricolore.
“La forte riduzione delle commesse inevase, l’aumento delle giacenze e la manifesta debolezza del mercato interno sembrano indicare un’ulteriore debolezza dei livelli di produzione. E di crescita di occupazione anche durante i prossimi mesi”, sottolinea l’esperto. “A meno che non intervenga un aumento della domanda, sia sul mercato interno che all’estero, la tendenza riportata dai recenti dati sembra indicare che il pericolo di una recessione tecnica durante la seconda parte del 2018 sia reale”.
di Marco Valsecchi