ROMA – L’inflazione continua a volare. Nel mese di ottobre l’Istat stima che l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, registri un aumento dello 0,7% su base mensile e del 3,0% su base annua (da +2,5% del mese precedente); la stima preliminare era +2,9%. L’ulteriore accelerazione, su base tendenziale, dell’inflazione è in larga parte dovuta, anche nel mese di ottobre, ai prezzi dei beni energetici (da +20,2% di settembre a +24,9%) sia a quelli della componente regolamentata (da +34,3% a +42,3%) sia ai prezzi di quella non regolamentata (da +13,3% a +15,0%).
E’ il quarto mese consecutivo col segno più, dopo la conferma a luglio del tasso di crescita dei prezzi al consumo di giugno e i primi cinque mesi di marcata ripresa, portandosi così da una variazione negativa registrata a dicembre 2020 a una crescita di un’ampiezza che non si registrava da settembre 2012, quando fu pari a +3,2%. I beni energetici continuano a essere protagonisti, contribuendo per più di due punti percentuali all’inflazione e spiegando buona parte dell’accelerazione rispetto a settembre. Per Assoutenti si tratta di un “massacro” per le tasche delle famiglie. “Solo per la voce trasporti, che ad ottobre cresce del +8,7% sul 2020, una famiglia con due figli spende oggi 470 euro su base annua. Una corsa di prezzi e tariffe che non solo impoverisce le famiglie, ma avrà ripercussioni per l’intera economia nazionale: a fronte di una inflazione in salita i consumatori ridurranno inevitabilmente la spesa”, spiega il presidente di Assoutenti Furio Truzzi. Per Federconsumatori le ricadute che ogni famiglia subirà alla luce dei rincari delle bollette di energia elettrica e gas aumentano ad oltre 312 euro. Complessivamente, alla luce del tasso di inflazione registrato, gli aumenti in termini annui sulla spesa delle famiglie ammontano a ben 894 euro in più.
Di Antonella Scutiero