Tamponamenti e parcheggi maldestri sono diventati ancora più amari: salgono infatti i costi per le riparazioni di auto e scooter, che nel 2023 potrebbero pesare fino al 15 percento in più. Tutta colpa del caro energia e del caro prezzi, che manda alle stelle il costo dei pezzi di ricambio, che da solo incide per circa il 70% del prezzo. La denuncia parte da Federcarrozzieri, associazione di categoria che dal 2012 riunisce le carrozzerie italiane. E secondo cui l’allarme è duplice, perché ad allungarsi, oltre al conto, sono anche i tempi di attesa. I costi sono esplosi già nel corso del 2022, con la crisi energetica e l’inflazione: li operatori del settore sono riusciti solo in parte ad assorbire i maggiori costi a loro carico, con la conseguenza che nell’anno in corso i listini al pubblico relativi alle riparazioni hanno subito inevitabili rincari. Per esempio, riparare il paraurti posteriore di una piccola utilitaria danneggiato a seguito di tamponamento, costerà in media 1.950 euro contro i circa 1.700 euro di inizio 2022, con un aumento del +14,7%. Per sostituire un parabrezza di una citycar la spesa salirà da una media di 1.120 euro a 1.300 euro circa (+16%). In caso di danneggiamento delle porte laterali di un Suv di alto livello la spesa passerà dai 9.700 euro dei primi mesi del 2022 agli 11.200 euro del 2023 (+15,4%).
Ma la crisi delle materie prime e della componentistica ha aumentato le difficoltà di approvvigionamento di ricambi e materiali, dilatando i tempi di attesa a danno degli automobilisti, mentre mezzi tecnologicamente più sofisticati già di per sé necessitano di un maggior impiego di tempi di manodopera per il loro ripristino. Fattori che determinano in incremento dei tempi di riparazione a danno degli automobilisti fino al +20% rispetto allo scorso anno – calcola Federcarrozzieri. “A fronte di tale situazione, un numero crescente di consumatori si sta rivolgendo per interventi di riparazione a carrozzieri improvvisati privi di qualsiasi autorizzazione, che per marginalizzare i costi ricorrono a ricambi di costo e qualità inferiore, spesso eseguendo lavori in modo approssimativo così da ridurre i tempi, con conseguenze sia sulla qualità del servizio, sia sulla sicurezza stradale”, denuncia il presidente Davide Galli.
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