MILANO – Tutto in una notte. L’Inter di Luciano Spalletti si gioca contro l’Empoli, squadra da sempre cara al tecnico toscano, un’intera stagione in novanta minuti. Vincere vuol dire andare in Champions League e raggiungere l’obiettivo minimo richiesto dalla proprietà, l’ultimo rimasto. Perdere e rischiare il sorpasso ad opera di Atalanta e dei cugini del Milan sarebbe un disastro, con il tecnico e l’intera squadra immediatamente da mettere sul banco degli imputati.
Spalletti e i suoi ragazzi lo sanno, come lo sa anche la società che in questi giorni è sempre stata vicino alla squadra con una presenza fissa ad Appiano dal presidente Zhang Jr a Beppe Marotta e Piero Ausilio. La pressione sulle spalle di Spalletti e dei giocatori è fortissima, ma in conferenza stampa il tecnico ha dimostrato grande sicurezza: “La gara di domani ha la stessa importanza di quella dell’anno scorso contro la Lazio, è un confronto decisivo da dentro o fuori e l’attesa diventa il massimo per ottenere il risultato atteso. C’è un carico emotivo importante, ma ci siamo abituati”.
“Anche con la Roma mi sono trovato in situazioni analoghe, succede a tutti i calciatori che giocano in squadre importanti. Dipende dall’obiettivo, ma la squadra ha avuto gli insegnamenti giusti in questi due campionati per arrivare preparata a questo confronto”, ha aggiunto Spalletti. Per il tecnico di Certaldo, la sfida contro l’Empoli “è una partita che può dare un risultato che ti rimane tatuato addosso”. Sulla condizione della squadra di Andreazzoli, reduce da tre vittoria consecutive, Spalletti ha detto: “Loro stanno bene, ma è chiaro che la posta in palio annulla tutto il percorso precedente. Siamo davanti a questo obiettivo e dobbiamo essere bravi ad esibire il nostro repertorio e il meglio di noi stessi”.
A conferma di una pressione non facile da gestire, giovedì la Curva Nord ha diramato un comunicato con parole dure: “Nessuna scusa, nessun perdono, domenica fuori i c……. Alla fine sarà festa o guerra”. Spalletti però non è preoccupato. “I nostri tifosi vogliono bene all’Inter e sanno come comportarsi, preferisco giocarla a San Siro. Si sono sempre comportati in maniera corretta per trasferire alla squadra quelle cose che loro non possono mettere in campo”, ha detto. “I calciatori devono essere bravi ad interpretarle per dare soddisfazione a tutti i tifosi”, ha aggiunto. Sulle difficoltà palesate dall’Inter nelle partite decisive, Spalletti ha replicato: “Ci sono tensioni e a volte si possono anche sbagliare certe partite, ma ce ne sono anche molte altre che abbiamo fatto bene. Mi aspetto che i miei calciatori mettano dentro tutte quelle cose che hanno e ci hanno fatto vedere”.
Quella di domani potrebbe essere l’ultima partita di Spalletti sulla panchina dell’Inter, con Antonio Conte sempre più vicino a diventare il suo erede. Di futuro però oggi non si è parlato, o meglio, il tecnico nerazzurro ha dichiarato: “Aspettiamo prima la partita di domani sera, ci sarà tempo per fare le valutazioni sui risultati.
In questo momento la nostra testa è solo a portare l’Inter in Champions”. “Avere la soluzione davanti è tanta roba, si gioca la partita e poi il prossimo anno sapremo dove si gioca. Abbiamo sempre dato il massimo, poi si accetta il risultato del campo”, ha aggiunto. Spalletti ha poi inviato un messaggio alla società: “In molti meritano di restare e domani sera ci siamo tutti”.
Tornando alla partita, l’unico dubbio da sciogliere resta sempre quello sul centravanti con Mauro Icardi favorito su Lautaro Martinez per una maglia da titolare. Spalletti però non si è sbilanciato, dicendo che “può essere la partita di tutti e due. Hanno entrambi il carattere e la personalità per incidere”. Infine sulla condizione generale della sua squadra e gli acciaccati. “Stiamo tutti molto bene perchè abbiamo lo scopo di riportare l’Inter per il secondo anno in Champions League. De Vrij è recuperato ed è a disposizione. Anche Politano è recuperato, stiamo quasi tutti molto bene”, ha concluso Spalletti.
(LaPresse)