MILANO – Fideuram Investimenti Sgr ha ottenuto da PwC la certificazione dell’intero processo di investimento dei prodotti Sri (Investimenti Socialmente Responsabili) secondo i principi ISAE 3000 dell’International Auditing and Assurance Standard Board (Iaasb), lo standard internazionale per la verifica del reporting delle informazioni non economico-finanziarie. La certificazione di PwC, segnala un comunicato della società del gruppo Intesa Sanpaolo. E’ focalizzata su alcuni prodotti offerti. Che, oltre a perseguire logiche finanziarie, integrano fattori ambientali, sociali e di governance nel loro processo di investimento. In particolare Fonditalia Ethical Investment, GP Ego Sustainable e Fonditalia Millennials Equity.
La certificazione rilasciata da PwC, oltre a validare la corretta implementazione dell’intero processo di investimento adottato da Fideuram Investimenti SGR e dalla controllata Fideuram Asset Management Ireland (Fami) nella gestione dei prodotti menzionati, ha dato il via all’individuazione di un approccio agli investimenti sostenibili di lungo termine della società. Con l’obiettivo di garantire una sempre più efficace integrazione dei criteri Esg nelle scelte di investimento di tutti i prodotti della propria gamma.
“In questi ultimi mesi il mercato degli investimenti responsabili ha compiuto progressi su molti fronti, con un incremento significativo degli investimenti. La finanza sostenibile non è più da considerarsi quindi un modello di nicchia. Bensì un mercato in grado di generare valore economico e sociale sul lungo periodo. Siamo orgogliosi della certificazione ottenuta da PwC, ma non basta”, commenta Riccardo Negro, Head of Business Development e chief operation officer di Fideuram Investimenti. Sottolineando che “occorre continuare a ripensare e aggiornare l’offerta commerciale per fare in modo che le decisioni di investimento dei nostri clienti siano sempre più allineate ai loro valori imprescindibili. Gli stessi che contemplano non solo un ritorno economico, ma anche benefici per l’intera collettività sociale”.
(LaPresse)
