MILANO – Intesa Sanpaolo ha concluso un accordo con le organizzazioni sindacali che, nell’ambito degli obiettivi del Piano d’Impresa 2018-2021, prevede l’accoglimento sino a 1.600 uscite volontarie da realizzarsi entro giugno 2021, a integrazione di quelle già condivise nel corso del 2017.
Queste uscite integrano infatti le circa 9.000 già definite che, anche a seguito delle modifiche previdenziali intervenute, consentiranno in particolare: sino a 600 ingressi nel Fondo di Solidarietà di Settore, per coloro che maturano il diritto a pensione (anticipata o di vecchiaia) entro il 31 dicembre 2023 e sino a 1000 pensionamenti volontari, per coloro che maturano il diritto a pensione entro il 31 dicembre 2021, inclusi anche coloro che eserciteranno l’opzione di pensionamento cosiddetta “quota 100”, sperimentale per il triennio 2018-2021, o la cosiddetta opzione “contributivo donne”, valida sino al 31/12/2018.
Sono state inoltre previste assunzioni correlate alle uscite che saranno conseguite fino a un massimo di 150 full time equivalent, da realizzarsi a partire dal secondo semestre 2021, che si aggiungono alle 1.650 già concordate con il Sindacato nell’ambito degli accordi siglati nel 2017.
“L’accordo sottoscritto è l’ulteriore conferma della capacità del Gruppo e delle proprie organizzazioni sindacali di cogliere, nell’ambito di mature relazioni industriali, le migliori opportunità utili al raggiungimento degli obiettivi del Piano d’impresa, prestando la massima attenzione alla tutela delle persone del Gruppo e favorendo ulteriormente nuova occupazione”, commenta il chief operating officer di Intesa Sanpaolo, Rosario Strano, sottolineando che, grazie alle modifiche previdenziali intervenute, “siamo in grado di offrire la possibilità di uscire volontariamente dal gruppo a persone che in precedenza ne risultavano escluse, garantendo per le stesse maggiori certezze”.
(AWE/LaPresse)