MILANO (AWE/LaPresse – Lorenzo Allegrini) – Intesa Sp, utile dei 9 mesi già oltre 3 miliardi. Messina non teme lo spread. Intesa Sanpaolo supera quota 3 miliardi di euro di profitto già nei primi nove mesi di esercizio. In particolare, la banca guidata dal ceo Carlo Messina porta a casa un utile netto di 3,012 miliardi di euro, che includendo la plusvalenza della partnership con Intrum sui crediti deteriorati balza a 3,4 miliardi, il 90% dei 3,8 miliardi di risultato del 2017. “Intesa Sanpaolo ha confermato la capacità di raggiungere tutti gli obiettivi del piano d’impresa. Pur in un contesto più complesso del previsto”, afferma Messina. Che evidenzia che “si tratta del migliore risultato registrato dal 2008”. Nei primi nove mesi, escludendo le poste straordinarie tra cui i 3,5 miliardi del Tesoro per l’aggregazione con le banche venete, l’utile di era fermato a 2,388 miliardi.
I numeri sono positivi. I proventi operativi netti salgono del 4,3% a 13,6 miliardi di euro. Mentre la raccolta netta di risparmio gestito è di circa 9 miliardi di euro. Con un aumento della raccolta diretta pari a circa un miliardo. Le commissioni nette salgono dello 0,4% a 5,9 miliardi, mentre calano dell’1,1% a 5,54 miliardi gli interessi netti. Bene anche il rapporto cost/income, al 50,5%. “Ci confermiamo ai vertici delle banche europee per efficienza”, spiega Messina, che in conference call non teme che le pressioni sullo spread Btp-Bund facciano lo sgambetto alla gestione. “Non sono preoccupato per gli obiettivi del piano d’impresa – dice il banchiere -, siamo in una buona posizione anche per portare a casa i risultati del 2019 e del resto del piano”.
Intesa Sp, utile dei 9 mesi già oltre 3 miliardi. Messina non teme lo spread
Con uno sguardo più ampio all’economia del Paese, Messina respinge gli allarmismi. “Continuiamo a vedere l’Italia come un Paese molto solido, i suoi fondamentali continuano a essere molto forti”, risponde agli analisti, stimando che il Pil crescerà dell’1% almeno sia quest’anno sia il prossimo a prescindere dalla manovra del governo. La banca, sostiene il top manager, ha “una forte posizione di capitale e patrimoniale” e “non paghiamo costi di funding ulteriori per lo spread Btp-Bund che si trova sopra i 150 punti base, che sarebbe il giusto livello dell’economia reale italiana”.
Il gruppo basato tra Torino e Milano procede in ottima salute. Gli stress test Eba di qualche giorno fa lo pongono ai vertici europei per coefficienti patrimoniali, con un Common Equity Tier 1 ratio che aumenta ulteriormente e raggiunge il 13,7% nonostante gli 0,45 punti sottratti dal calo di valore dei 74 miliardi di euro di Btp a cui è esposto. Con lo stock di Npl lordi ridotto di ulteriori 1,1 miliardi in tre mesi a 13,7 miliardi, Intesa Sanpaolo ha erogato ben 36,6 miliardi di nuovo credito a famiglie e imprese da gennaio e settembre. La banca prenota inoltre per i soci un dividendo a fine anno pari all’85% dell’utile netto. E la Borsa è soddisfatta, con il titolo che guadagna in chiusura l’1,28% a 2,0015 euro.