NAPOLI – Italia Viva e Azione pronte a consolidare la propria alleanza e dopo aver dato vita alla federazione del Terzo Polo, Matteo Renzi e Carlo Calenda sembrano pronti al partito unico. “Azione e Italia Viva hanno costituito una federazione, proprio ieri (martedì per chi legge, ndr) ci siamo incontrati con Renzi per definire i dettagli e si va verso un partito unico – l’annuncio di Calenda – il nostro appuntamento sono le europee e fondamentali saranno le regionali”. E proprio in vista dei prossimi appuntamenti elettorali, nel caso campano Europee e Amministrative, i renziani puntano su un’ampia campagna di tesseramento. A fare il punto con Cronache è il consigliere regionale di Iv Francesco Iovino.
Italia Viva e Azione verso la fusione in un partito unico, come cambieranno le cose in consiglio regionale?
Al momento siamo ancora nella fase della federazione. Ci sono sicuramente una forte sintonia e la piena volontà a stare insieme. Continueremo a lavorare insieme e sceglieremo insieme le forme e i tempi per costruire e consolidare il Terzo Polo.
In che modo vi state preparando ai prossimi appuntamenti elettorali, Europee e Amministrative?
Il nostro leader, che è sicuramente il più illuminato politicamente degli ultimi trent’anni, ha lanciato il progetto Renew Europe che mi auguro vada in porto e abbia successo.
Ma ci saranno nuove adesioni per rafforzare la squadra in vista dei prossimi appuntamenti elettorali?
La nuova campagna di tesseramento partirà a inizio anno nuovo: lavoriamo in questa direzione consapevoli che c’è grande interesse verso di noi.
Si è tornati a parlare di terzo mandato per il presidente De Luca, qual è la vostra posizione anche rispetto a un’eventuale modifica della legge elettorale regionale?
La linea da tenere verrà scelta con tutto il gruppo, ne parleremo quando ci sarà qualcosa di concreto. Decideremo in base alle proposte che verranno messe sul tavolo, anche noi daremo il nostro contributo e poi faremo le nostre valutazioni.
Crede che l’esito del congresso del Pd segnerà un cambiamento anche nel rapporto con il Terzo Polo o quello che sta succedendo in casa dem non vi interessa?
Uno che fa politica non può dire che le cose non gli interessano. Loro sono un partito e noi un altro. Ad oggi non credo che abbiano un candidato che possa essere alla stregua di Renzi che è riuscito a portare il Pd al 40 per cento. Ogni valutazione è prematura e non spetta a me esprimermi su questo.
Ma può esprimersi sul campo largo di cui parla il sindaco Manfredi con cui siete in maggioranza al Comune di Napoli…
Noi siamo in campo quando ci sono in ballo gli ideali progressisti. In Campania c’è interesse per un’area moderata, progressista, riformista, europeista e liberale. E’ su questi valori che può nascere un campo largo con un asset che guarda sempre più al centro lavorando sui temi.
Il gruppo regionale a volte si è dissociato dalla linea dettata dal partito, un esempio tra tutti è stata la manifestazione per il cessate il fuoco di De Luca, cosa non va tra gli eletti e chi coordina il partito in Campania e nelle città?
Noi siamo politicamente il gruppo più compatto e ci muoviamo insieme. C’è forte empatia anche con i vertici del partito e con tutta la squadra al di là della dialettica interna.
In consiglio regionale a cosa sta lavorando?
Sto portando avanti un progetto che punta all’istituzione della commissione di un osservatorio green economy e blue economy per attivare i borghi didattici. Alcuni territori rappresenteranno una vera e propria attrazione didattica, per esempio Gragnano per la pasta o Lettere per il vino. Proporremo le work experience per ripartire dalle aree interne e consolidarle come è avvenuto per il sistema turistico della via del mare.
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