Iran, Bolton: “40 anni di fallimenti e promesse non mantenute”

Per Rohani il complotto Usa fallirà

John Bolton (Photo by Mandel NGAN / AFP)

MILANO – “Il 40esimo anniversario del regime iraniano serve solo a evidenziare 40 anni di fallimenti e promesse non mantenute”. Così su Twitter il capo consulente di Donald Trump per la politica estera, John Bolton, in occasione del 40esimo anniversario della rivoluzione islamica iraniana. “Sono stati 40 anni di fallimenti. Ora sta al regime iraniano cambiare il suo comportamento e alla fine sta al popolo iraniano determinare la direzione del suo Paese”, ha scritto ancora Bolton. Aggiungendo che gli Usa sostengono “la volontà del popolo iraniano e si fanno suo garante per assicurare che le sue voci vengano sentite”.

Per Rohani il complotto Usa fallirà

Il “complotto” degli Stati Uniti e del loro complice Israele fallirà, “i nemici non raggiungeranno mai i loro demoniaci obiettivi”. Con questa promessa, il presidente iraniano Hassan Rohani ha parlato alle migliaia di persone radunate nelle strade di Teheran per l’apice dei ‘Dieci giorni dell’alba’. Nel 40esimo anniversario della vittoria della rivoluzione islamica. Sotto la pioggia battente, percepita come benedizione nell’arido territorio iraniano, la folla ha riempito la piazza Azadi (libertà) della capitale. Donne con il chador, bambini vestiti con i colori nazionali, militari in divisa e religiosi con il turbante si sono raccolti nelle strade. Ai cui lati erano dispiegati missili di produzione iraniana. La torre Azadi fu inaugurata nel 1971 dall’ultimo shah, Mohammad Reza Pahlavi, per i festeggiamenti dei 2.500 anni dell’impero persiano.

“La presenza del popolo nelle strade” mostra “che il nemico non riuscirà” nei suoi scopi. Mentre Usa, “sionisti” e Stati “reazionari del Medioriente” tramano un “complotto” contro l’Iran, ha detto Rohani. Giorno festivo, il 22 bahman del calendario iraniano commemora il rovesciamento dello shah Pahlavi, l’11 febbraio 1979, dieci giorni dopo il ritorno dall’esilio dell’ayatollah Rouhollah Khomeini, padre fondatore della Repubblica islamica. Agli ombrelli della folla si mischiavano migliaia di cartelli e ritratti di Khomeini e del suo successore e attuale guida suprema, Ali Khamenei. Così come le consuete scritte ‘Morte a Israele’, ‘Morte all’America’, ’50 anni di sfida’. Gruppi di persone hanno anche incendiato bandiere isaraeliane e statunitensi.


(LaPresse)

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