TEHERAN – Nessun sopravvissuto all’incidente aereo di questa mattina all’aeroporto Imam-Khomeini di Teheran. Un problema poco dopo il decollo dell Boeing 737 della compagnia ucraina ‘Ukraine International Airlines’, e il velivolo è precipitato. Morte nell’impatto 176 persone, tutte quelle che si trovavano a bordo, tra equipaggio e passeggeri. Sarebbe stato un problema tecnico la causa del disastro aereo secondo quanto confermato da una fonte ufficiale. A bordo c’erano 82 cittadini iraniani e 63 canadesi, poi 11 ucraini, principalemente i membri dell’equipaggio e 10 svedesi, quattro afgani, tre tedeschi e tre britannici. La compagnia Ukraine International Airlines ha sospeso i voli per Teheran a tempo indeterminato. Air France ha invece sospeso tutti i voli sugli spazi aerei iraniano e iracheno.
L’incidente dopo il decollo
Lo schianto è avvenuto a pochi minuti dal decollo. Il volo era diretto a Kiev. Il Boeing 737 ha raggiunto un’altitudine di 7.925 piedi, circa 2,4 km, e poi è improvvisamente scomparso dai radar dopo aver percorso una decina di chilometri di tragitto, circa 3 minuti e 42 secondi dopo il decollo da Teheran. L’aereo è precipitato vicino a Parand, città che si trova a 60 chilometri della capitale e non lontano dall’aeroporto. Immediato l’arrivo dei soccorsi nella zona.
Esclusa l’ipotesi attentato
Il dirigente del ministero dei Trasporti iraniano Qassem Biniaz ha spiegato che la tragedia è stata frutto di un incidente e ha respinto le voci di un attacco missilistico. Il presidente Volodymyr Zelensky ha invitato ad “astenersi dal fare congetture e avanzare teorie non corroborate”. L’ambasciata ucraina ha fornito le stesse informazioni: poco dopo la tragedia hanno confermato la morte di tutti i passeggeri e dell’equipaggio a bordo. Il primo ministro Aleksey Goncharuk ha confermato che a causare lo schianto è stato un guasto tecnico che ha provocato un incendio ad un motore e ha chiarito che l’ipotesi di un attacco terroristico è stata esclusa.