Forte condanna del ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, contro le esecuzioni di manifestanti in Iran. “Uccidere dei minorenni come una bambina di 12 anni o un ragazzo di 17 non è una questione di ordine pubblico“, ha detto Tajani con riferimento alla morte della 12enne Saha Etebari. Le dichiarazioni dopo l’incontro alla Farnesina con Mohammad Reza Sabouri, ambasciatore designato dell’Iran a Roma, in cui Tajani ha manifestato “l’indignazione e la preoccupazione” dell’Italia per la forte repressione da parte del regime di Teheran delle proteste per i diritti umani in corso nel Paese ormai da qualche mese.
“Speravamo che la liberazione di Alessia Piperno fosse un’inversione di tendenza” da parte del governo iraniano “ma così non è stato“, ha detto Tajani, che quindi ha chiesto al rappresentante diplomatico iraniano “di trasmettere al governo del suo Paese alcune richieste dell’Italia a partire dalla sospensione delle condanne a morte e della repressione violenta delle manifestazioni”, definendo le esecuzioni “una linea di non ritorno”, specie “quando vengono utilizzate per motivi futili”. Si apra, dunque, un “dialogo con i manifestanti”, ha auspicato il titolare degli Esteri, precisando: “Mi auguro che l’Iran accolga le nostre richieste, sono richieste di libertà e non ingerenze negli affari interni del Paese“.
Infine, i due hanno parlato anche dello sviluppo delle tecnologie nucleari intrapreso da Teheran: “Sul nucleare ci auguriamo che l’Iran scelga la via del confronto“, ha affermato Tajani, invitando la Repubblica Islamica a un “atteggiamento responsabile” nell’area mediorientale.
LaPresse