Irpef e Ires, Bitonci punta ad abbassare le aliquote

Lo ha annunciato direttamente il sottosegretario all’Economia, Massimo Bitonci, che ha parlato della cancellazione dei balzelli più vecchi che gravano sul costo del carburante. Martedì verrà presentata una proposta con una misura sulle aliquote Irpef per il 2019

© Marco Merlini / LaPresse 05-12-2007 Roma Politica Aula Senato - provocazione da parte dei senatori della Lega durante la discussione del decreto sicurezza con la presenza in tribuna del sindaco di Cittadella Massimo Bitonci Nella foto Massimo Bitonci

ROMA – La benzina costerà di meno. Arriva, infatti, una sforbiciata alle accise. Lo annuncia il sottosegretario all’Economia Massimo Bitonci. “Presenteremo martedì una proposta – ha detto. – Ci sarà una misura sulle aliquote Irpef per il 2019. Ci sarà un primo sfoltimento delle accise sulla benzina, cancelleremo quelle più datate nel tempo”.

Il primo segnale del nuovo governo

Ma per sapere di quanto saranno tagliate è ancora presto: “Stiamo ancora facendo i conteggi. Sarà un primo segnale”. Un primo passo, quindi, rispetto a quanto scritto nel contratto di governo, dove si parla di cancellare tutte quelle voci anacronistiche che risalgono addirittura alla guerra di Etiopia e che valgono, secondo i calcoli dei consumatori, fino a 20 centesimi al litro. “È un tema – spiega Bitonci – che sta molto a cuore a Matteo Salvini”.

Ma non solo il taglio alle accise

Nella proposta “ci sarà un’altra misura molto importante per le imprese, una riduzione dell’Ires dal 24% al 15% per gli utili che vengono reinvestiti per l’acquisto di attrezzature e beni per lo sviluppo dell’attività. Una specie di nuova legge Tremonti. Proporremo di estendere questa misura anche alle assunzioni”.

Le altre idee del governo nel nuovo pacchetto

Allo studio, annuncia ancora Bitonci, ci sono inoltre “due ipotesi, una ulteriore riduzione delle aliquote Irpef oppure una flat tax progressiva. Non lo abbiamo ancora stabilito. Il Tesoro sta facendo delle simulazioni sul gettito. Sul tavolo ci sarà comunque la proposta di una flat tax con più aliquote. Il punto di partenza resta il taglio del primo scaglione”.

L’ampliamento

Nel pacchetto è previsto inoltre “l’ampliamento del regime dei minimi. Applicheremo l’aliquota del 15% fino a 65 mila euro, poi cui sarà un’aliquota incrementale del 5% fino a 100 mila, si pagherà, cioè, solo sulla parte che supera i 65 mila euro. La quota parte della Lega è di 5 miliardi, altri cinque sono per le misure del Movimento 5 Stelle. Loro impiegheranno la loro parte per il reddito di cittadinanza. La flat tax sui minimi sarà circa 1,5 miliardi. Il resto andrà alla riduzione dell’ Irpef e alle altre proposte che presenteremo al tavolo martedì”.

I 10 miliardi per il finanziamento

Le coperture per finanziare il pacchetto, a quanto pare, si trovano all’interno degli spazi di bilancio che verranno concessi dalla Commissione europea. “Non credo che l’Europa ponga tutti questi vincoli. Primo – ha spiegato Bitonci al Messaggero – perché c’è un dato politico, il prossimo anno ci sono le elezioni europee e in questi passaggi le maglie sono sempre un po’ più larghe. E poi perché Germania e Francia questa flessibilità l’hanno già utilizzata. All’Italia non può essere negato di portare avanti delle politiche di sviluppo”.

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