Israele attacca la roccaforte degli Houthi

La situazione nel Medio Oriente si fa sempre più critica. Gli Houthi yemeniti hanno diffuso un primo bilancio dei raid aerei israeliani di sabato sulla città portuale di Hodeida: tre morti e 87 feriti. L’agenzia di stampa legata agli Houthi ha evidenziato la gravità degli attacchi, sottolineando l’impatto devastante sulla popolazione civile. Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha rilasciato una dichiarazione infuocata, ribadendo la necessità di un’azione congiunta contro quella che ha definito “l’asse del male iraniano”. Netanyahu ha affermato che chiunque desideri un Medio Oriente stabile e sicuro dovrebbe opporsi fermamente all’influenza iraniana nella regione e supportare la lotta di Israele contro l’Iran e i suoi alleati, citando esplicitamente i territori dello Yemen, Gaza e Libano.

D’altro canto, il portavoce del ministero degli Esteri iraniano, Nasser Kanaani, ha condannato duramente gli attacchi aerei israeliani in Yemen. Kanaani ha sottolineato che il popolo yemenita sta pagando un caro prezzo per il suo sostegno ai palestinesi, in particolare per la protezione delle donne e dei bambini di Gaza, definendo gli attacchi come ingiustificati e crudeli.

Nella notte, la tensione è salita ulteriormente quando l’esercito israeliano ha intercettato un missile lanciato dallo Yemen nel Mar Rosso, diretto verso lo Stato ebraico. L’Idf (Forze di Difesa Israeliane) ha confermato che il missile non è riuscito a raggiungere il territorio israeliano, evitando così una potenziale escalation.

Parallelamente, l’esercito israeliano ha condotto un’operazione nel sud del Libano, colpendo diversi depositi di munizioni appartenenti a Hezbollah, il gruppo militante filo-iraniano. Questa azione sottolinea ulteriormente l’intensificazione delle operazioni militari israeliane nella regione, mirate a contenere le minacce percepite dai gruppi sostenuti dall’Iran.

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