Israele: Bennett convoca l’ultima riunione del governo e ringrazia gli alleati

Il premier israeliano Naftali Bennett ha convocato oggi quella che probabilmente sarà la sua ultima riunione di governo. Il parlamento dovrebbe infatti essere sciolto questa settimana, e in autunno si dovrebbero tenere nuove elezioni.

Naftali Bennett (AP Photo/Ariel Schalit)

TEL AVIV – Il premier israeliano Naftali Bennett ha convocato oggi quella che probabilmente sarà la sua ultima riunione di governo. Il parlamento dovrebbe infatti essere sciolto questa settimana, e in autunno si dovrebbero tenere nuove elezioni. La decisione di Bennett di andare al voto pone fine a un ambizioso progetto politico che ha unito otto partiti ideologicamente disparati che hanno scelto di mettere da parte le loro divergenze per estromettere dal potere l’ex leader Benjamin Netanyahu, attuale leader dell’opposizione, che ora ha l’opportunità di tornare alla guida del Paese. Le elezioni, le quinte in tre anni, aggravano una crisi politica senza precedenti in Israele. Durante l’incontro, Bennett ha elencato una serie di risultati raggiunti sotto il suo governo e ha ringraziato i partner della coalizione, che includono partiti che sostengono lo stato palestinese, nazionalisti che non lo fanno e, per la prima volta nella storia israeliana, un partito arabo. “È stato un governo eccellente che ha fatto affidamento, sì, su una coalizione complicata. E qui in questa stanza c’è un gruppo di persone che ha saputo mettere da parte i disaccordi ideologici, elevarsi e lavorare per lo Stato di Israele”, ha detto. Come parte dell’accordo che ha portato Bennett al potere, il premier dovrà cedere la carica al ministro degli Esteri Yair Lapid, una volta sciolto il parlamento. Le elezioni sono previste verso la fine di ottobre e i sondaggi mostrano che il partito Likud di Netanyahu dovrebbe ottenere il maggior numero di seggi. Bennett ha detto di aver deciso di porre fine al suo esperimento politico perché il governo non è stato in grado di rinnovare i regolamenti che sanciscono sistemi legali separati per i coloni ebrei e per i palestinesi. Il premier, che è entrato in politica dieci anni fa, non ha annunciato se si candiderà alle prossime elezioni.

LaPresse

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