Kefar Rosh HaNiqra (Israele) – Israele costruisce un nuovo muro. Stavolta al confine con il Libano, per difendersi dalle minacce di Hezbollah. La realizzazione va avanti da qualche mese, sotto gli occhi dei soldati libanesi schierati dall’altra parte della frontiera.
Intorno alla città barriere con blocchi grigi di cemento giustapposti
Il muro, alto nove metri, costituisce il prolungamento di una barriera issata nel 2012 intorno alla città israeliana di Metulla, vicino alla frontiera libanese. Undici chilometri sono già stati costruiti ed è stato stanziato il budget per altri due chilometri: l’obiettivo, a lungo termine, sarebbe di issare un muro lungo tanto quanto i 130 chilometri di confine.
Entro il 2020 anche barriere con telecamere e filo spinato
Se i soldi ci saranno, il progetto si potrà realizzare in due anni, spiega il direttore del progetto, il generale Eran Ofir. Costo totale: 1,7 miliardi di shekel, pari a 406 milioni di euro. Sulla barriera ci saranno telecamere e filo spinato; ufficialmente non si sa invece se ci sarà anche una parte sotterranea mirata a evitare il rischio dei tunnel, come intorno alla Striscia di Gaza.
Israele e Libano restano tecnicamente in stato di guerra
Ma questo nuovo muro mira soprattutto a fermare eventuali tentativi di infiltrazioni da parte di Hezbollah, il movimento sciita libanese guidato da Hassan Nasrallah, basato nel sud del Libano e che promuove la distruzione dello Stato di Israele. “Questa barriera è la risposta alle intenzioni proclamate, con minacce pubblicamente proferite da Hezbollah dal 2011 di infiltrarsi in Israele e di attaccare le località israeliane situate a sud della Linea blu” tracciata dall’Onu dopo il ritiro israeliano dal Libano nel 2000 e che fissa la frontiera, spiega il comandante Tomer Gilad. “Prendiamo queste minacce sul serio“, aggiunge mentre accompagna i giornalisti in una visita del cantiere vicino a Rosh HaNiqra.
Israele ha fatto della costruzione di muri e barriere una specialità
Muri e barriere contro gli autori di attacchi provenienti dalla Cisgiordania, territorio palestinese occupato dallo Stato ebraico; intorno alla Striscia di Gaza guidata dal movimento Hamas; o alla frontiera con l’Egitto per impedire l’immigrazione illegale. E da quest’anno, appunto, anche un muro nel nord del Paese lungo il confine con il Libano.
Israele resta in guardia nei confronti di Hezbollah
Hezbollah è stato preso di mira da una vasta offensiva israeliana nell’estate del 2006, dopo che rapì due soldati israeliani. La guerra di 33 giorni fece 1.200 morti dal lato libanese e 160 da quello israeliano, senza neutralizzare Hezbollah. Da allora la frontiera è rimasta relativamente calma, un’organizzazione sostenuta dall’arcinemico Iran di cui colpisce regolarmente gli interessi in Siria.
Israele assicura che il muro si troverà solo dalla sua parte della Linea blu
Il Libano, dal canto suo, sostiene che alcune sezioni ricadranno sul suo territorio e si attiva diplomaticamente per denunciarne la costruzione. L’esercito israeliano sottolinea che sta coordinando il lavoro da vicino con la forza di peacekeeping Onu in Libano, l’Unifil.
Evitare malintesi o scontri
Rappresentanti degli eserciti di Israele e Libano si incontrano circa una volta al mese, con la mediazione dell’Unifil, per coordinare non solo il lavoro sul muro ma anche altre questioni che potrebbero portare a malintesi o scontri.