MILANO – Le famiglie italiane sono sempre più numerose e più piccole e i single sono il 33%. E ancora: il calo della nascite continua e tocca il minimo storico, mentre gli stipendi aumentano per la prima volta dopo 9 anni. L’Istat passa l’Italia ai raggi X e questi sono alcuni dei dati contenuti nell’Annuario statistico italiano 2019, in cui si ricorda, tra l’altro, che i nuclei familiari del Belpaese sono 25 milioni e 700 mila.
Le stime Istat
In particolare, il 33,2% sono coppie con figli, la tipologia che ha fatto registrare il calo maggiore negli ultimi anni. Le persone sole sono invece il 33%, in costante aumento. Nel 2017, inoltre, matrimoni riprendono a diminuire con 191.287 celebrazioni, quasi 12mila in meno in un anno. Le separazioni legali diminuiscono e passano da 99.611 del 2016 a 98.461 del 2017, mentre i divorzi, dopo il recente aumento dovuto all’entrata in vigore del cosiddetto ‘divorzio breve’, subiscono una contrazione e si attestano sui 91.629 eventi (7.442 in meno rispetto al 2016).
Calo delle nascite
Entrando nel dettaglio dei dati demografici, secondo il rapporto dell’Istituto nazionale di statistica, nel 2018 continua il calo delle nascite: i nati, che nel 2017 erano 458.151, nel 2018 passano a 439.747, nuovo minimo storico dall’Unità d’Italia. Il tasso di fecondità totale nel 2017 scende ancora, attestandosi su 1,32 figli in media per donna. Nel 2018 il numero dei decessi diminuisce e raggiunge le 633.133 unità, quasi 16mila in meno rispetto all’anno precedente. E la speranza di vita alla nascita (vita media), dopo la battuta d’arresto tra il 2016 e il 2017, riprende ad aumentare attestandosi su 80,8 anni per i maschi e 85,2 per le femmine nel 2018.
L’Italia è uno dei paesi più vecchi al mondo
L’insieme di queste dinamiche – sottolinea Istat – rende l’Italia uno dei Paesi più vecchi al mondo, con 173,1 persone con 65 anni e oltre ogni cento persone con meno di 15 anni al 1 gennaio 2019. E, a proposito dei dati sugli aborti, il tasso di ricorso all’interruzione volontaria di gravidanza nel 2017 si mantiene tra i più bassi d’Europa e pari a 6 casi ogni mille donne di età tra i 15 e i 49 anni.
L’aumento dell’occupazione
Ma l’Annaurio statistico italiano 2019 si occupa anche di altri temi. Il 2018 si caratterizza per un nuovo aumento dell’occupazione (+192 mila unità rispetto al 2017), superando i livelli pre-crisi. Il tasso di occupati fra i 15 e i 64 anni sale al 58,5% (+0,6 punti) sfiorando il livello massimo del 2008, ma si allontana ancora dalla media Ue (68,6%). La crescita dell’occupazione interessa soltanto i dipendenti (+215 mila), esclusivamente a tempo determinato, mentre tornano a calare gli indeterminati.
Calo dei disoccupati
Prosegue, inoltre, il calo dei disoccupati (-151 mila) e del relativo tasso (-0,6 punti) in particolare per i giovani. C’è di più. Dopo nove anni di decelerazione, secondo l’Istat, le retribuzioni contrattuali orarie nel totale economia aumentano dell’1,5% nel 2018. Nel 2018 prosegue invece la crescita del costo del lavoro nel totale delle imprese (+1,8%).
Le carceri
Infine, c’è anche un capitolo dedicato alle carceri. I detenuti presenti nelle strutture penitenziarie per adulti alla fine del 2018 sono 59.655 (+3,6 per cento rispetto al 2017). L’indice di affollamento delle carceri in Italia – si legge – risulta pari a 117,9 alla fine del 2018, e sale a 119,9 al 30 giugno di quest’anno.
(LaPresse/di Luca Rossi)