Nel nostro Paese più consumi e meno risparmio delle famiglie. Lo dice l’Istat con riferimento al secondo trimestre di quest’anno con uno +0,5% di reddito a disposizione rispetto al trimestre precedente. L’Istituto di statistica italiano aggiunge inoltre che “l’aumento dei prezzi (+0,4%) ha frenato l’incremento del potere d’acquisto, cresciuto dello 0,1% rispetto al trimestre precedente”. L’Istat sottolinea come “la propensione al risparmio delle famiglie sia stimata al 12,9%, in calo di 4,1 punti percentuali rispetto al trimestre precedente, ma comunque a livelli superiori a quelli pre-crisi. Corrispondentemente, la spesa per consumi è aumentata in termini nominali del 5,4%”.
Migliora il deficit
Migliora nel secondo trimestre di quest’anno anche il deficit italiano, attestatosi intorno al 7,6% del Pil, con un miglioramento rispetto a quello dello stesso periodo dell’anno precedente che era pari al 12,9%. Secondo l’Istat “la diminuzione in termini tendenziali è dovuta alla consistente riduzione delle uscite, solo in parte compensata da un calo nelle entrate”. In totale nel primo semestre di quest’anno il deficit “è stato pari al 10,2% del Pil, in miglioramento rispetto all’11,8% del corrispondente periodo del 2020”, mentre “il saldo primario delle amministrazioni pubbliche è risultato negativo, con un’incidenza sul Pil del -3,6%, in miglioramento rispetto al -8,7% nel secondo trimestre del 2020”. Negativo anche il saldo corrente che ha avuto “un’incidenza sul Pil del -1,0% (-8,0% nel secondo trimestre del 2020).
Riduce la pressione fiscale
E sempre nello stesso periodo specifica l’Istat “la pressione fiscale è stata pari al 41,9%, in riduzione di 0,5 punti percentuali rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, quando era stata del 42,4%. Tra aprile e giugno di quest’anno il Pil italiano è aumentato del 2,7% rispetto al primo trimestre e del 17,3% nei confronti del secondo trimestre del 2020.