Istat, popolazione in calo. Il 6,9% delle famiglie è in povertà assoluta

Nel 2017 il Pil è aumentato per il terzo anno consecutivo ma in valore assoluto non ha recuperato quello del 2011

MILANO – Nel 2018 prosegue la diminuzione della popolazione residente. Oltre un terzo dei residenti è concentrato in sole tre regioni: Lombardia, Lazio e Campania. Parallelamente non si ferma la crescita degli indici di vecchiaia e di dipendenza che, al 1° gennaio 2018, raggiungono rispettivamente quota 168,9 anziani ogni cento giovani. Lo comunica l’Istat nella ricerca Noi Italia.

Cresce l’incidenza di povertà assoluta e relativa

Nel 2017 crescono sia l’incidenza di povertà assoluta (6,9% delle famiglie residenti) sia quella relativa (12,3% delle famiglie). Si conferma il forte svantaggio del Mezzogiorno, con il 10,3% delle famiglie in povertà assoluta e quasi un quarto in povertà relativa. Lo rileva l’Istat nella ricerca Noi Italia.

Spesa, al Centro-Nord si spende di più

Anche se in crescita per il quarto anno consecutivo, la spesa media mensile delle famiglie residenti in Italia, circa 2.500 euro mensili correnti, rimane nel 2017 sotto il livello del 2011. Nel Centro-nord si spendono mediamente 765 euro in più al mese rispetto al Mezzogiorno. Nel 2018 aumentano le persone soddisfatte per la propria situazione economica. I livelli più alti sono nel Centro-nord (quasi il 60%), quelli più bassi nel Mezzogiorno (poco più del 40%).

Pil, le stime dell’Istat

Nel 2017 il Pil pro capite italiano, valutato ai prezzi di mercato, è aumentato per il terzo anno consecutivo (+4,1% in termini reali la crescita complessiva nel triennio 2015-2017), ma in valore assoluto non ha recuperato il valore del 2011 (26.427 euro a fronte di 26.869). Lo rileva l’Istat nella ricerca Noi Italia. Misurato in standard di potere d’acquisto, risulta inferiore a quello medio dell’Ue dal 2013.

In crescita la quota dei consumi sul Pil

Aumenta inoltre nel 2017 la quota dei consumi finali sul Pil (79,4%) e si mantiene più elevata rispetto alla media Ue28 (75,7%) e ai principali Paesi dell’area. La quota degli investimenti sale al 17,6%, ancora inferiore alla media europea (20,2%). Il nostro Paese si conferma al quarto posto nella graduatoria europea per esportazioni mondiali di merci (2,92% la quota di mercato nel 2017).

L’inflazione si attesta all’1,2%

Per il quarto anno consecutivo cresce la presenza di operatori commerciali italiani nell’area Ue (oltre 162 mila). Il contributo principale alle vendite italiane sui mercati esteri proviene dal Nord-ovest e dal Nord-est. Nel 2018 infine, l’inflazione al consumo si conferma all’1,2%. La dinamica territoriale è in linea con il dato nazionale in quasi tutte le ripartizioni. A livello europeo, l’inflazione italiana si conferma inferiore a quella media dei Paesi Ue (7 decimi di punto in meno).

(AWE/LaPresse)

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