ROMA – Firmato al Quirinale il “Trattato per una cooperazione bilaterale rafforzata” tra Italia e Francia. Il capo dell’Eliseo è stato accolto venerdì mattina dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il premier Mario Draghi e le delegazioni dei due paesi. Presenti anche il ministro degli Affari esteri, Luigi Di Maio, quello della Difesa, Lorenzo Guerini, dello Sviluppo Economico, Giancarlo Giorgetti, dell’Interno Luciana Lamorgese, il sottosegretario agli Affari europei, Enzo Amendola. Macron è stato accolto nel cortile d’onore del palazzo e ha ricevuto gli onori militari, passando poi in rassegna le forze armate schierate.
A firmare l’intesa sono stati Emmanuel Macron e il premier Mario Draghi, alla presenza del capo dello Stato. L’intesa è stata seguita dalla stretta di mano tra Draghi e Macron e poi da quella, intensa e prolungata, tra il presidente francese e il Capo dello Stato.
L’arrivo di Macron a Roma giovedì
“La firma del trattato per una cooperazione bilaterale rafforzata è un risultato importante, un testo di ampio respiro” che contribuirà “a costruire una unione europea più forte”. Sergio Mattarella ha accolto così giovedì Emmanuel Macron al Quirinale in vista della firma del ‘Trattato per una cooperazione bilaterale rafforzata’ e sottolinea, nel corso del faccia a faccia con il capo dello Stato francese, l’importanza di una intesa che unisce due paesi fondatori dell’Unione “che condividono l’impegno per la costruzione del grande progetto europeo”. Una spinta, insomma, verso una “necessaria ambizione” che l’Ue deve avere, essendo “la dimensione europea elemento chiave in una fase in cui siamo chiamati a superare la crisi legata alla pandemia e a ripartire con rinnovato slancio per affrontare con successo le grandi sfide della transizione ecologica e digitale”. Il rapporto, quello tra Macron e Mattarella, cresciuto negli anni e che ha saputo superare la crisi diplomatica, aperta dopo il sostegno di Luigi Di Maio e Alessandro Di Battista ai gilet gialli (episodio che nel febbraio 2019 spinse Parigi a richiamare in patria il suo ambasciatore a Roma, Christian Masset).
Cos’è il Trattato del Quirinale?
Quello che tutti ormai conoscono come Trattato del Quirinale, i cui lavori per l’elaborazione presero il via nel gennaio 2018 – dopo un incontro a Roma tra Macron e l’allora presidente del Consiglio Paolo Gentiloni – è una intesa Intergovernativa che prevede consultazioni strutturate tra i governi e i ministeri dei due Paesi su una serie di temi importanti che tendono a “stimolare iniziative comuni sono un investimento nel comune futuro di Italia e Francia”, sottolinea Mattarella. Accordi che resteranno, quindi, sotto la diretta responsabilità del governo.
Diversi campi sui cui si articolerà la cooperazione
I campi su cui si articolerà questa forma di cooperazione rafforzata riguardano gli affari esteri, la politica di sicurezza e difesa, la giustizia e gli affari interni (anche immigrazione), cooperazione economica e industriale, trasporti, istruzione, università, ricerca, cultura, giovani e servizio civile. E’ finalizzato, inoltre, al rafforzamento del rapporto bilaterale tra Roma e Parigi, attraverso un dialogo tra le Amministrazioni, consultazioni periodiche e l’individuazione di un’agenda comune con grandi temi e priorità condivisi. Questa cooperazione è posta nel quadro di riferimento europeo, più volte ricordato nel testo a partire dal preambolo, nell’ottica di un rafforzamento dell’Ue e della sua capacità di azione internazionale, nonché per la promozione congiunta di priorità comuni ai due Paesi. I contenuti di questi capitoli saranno resi noti domani nella conferenza congiunta Draghi-Macron a Villa Madama, dopo la firma del Trattato che avverrà appunto al Quirinale. L’intesa dovrà essere poi ratificata dal Parlamento.
(LaPresse)