MILANO – Non c’è “nessuna ragione” per il governo francese di opporsi a una possibile estradizione degli ex “terroristi” italiani rivendicati da Roma. Lo ha dichiarato lunedì il ministro degli Affari europei, Nathalie Loiseau, in un’intervista al quotidiano Le Monde.
Estradizione, la ministra Loiseau apre alla collaborazione tra Italia e Francia
La ministra Loiseau ritorna così sulla posizione francese stabilita dall’ex presidente François Mitterrand (1981-1995), che aveva deciso di non autorizzare l’estradizione di ex militanti politici che avessero rinunciato alla lotta armata. “Sono dei magistrati che lavorano analizzando caso per caso, garantendo il rispetto di un’eventuale prescrizione dei fatti. Ma non c’è nessun motivo di opporsi a un’eventuale estradizione”, ha dichiarato poi la ministra a Le Monde.
La decisione spetta ai magistrati
“Non ho alcuna dottrina sulle questioni di giustizia. Se la giustizia di un Paese straniero che rispetta lo Stato di diritto chiede l’estradizione di qualcuno che si è reso colpevole di crimini di sangue, sta ai magistrati decidere”, ha proseguito.
Il caso Cesare Battisti
A metà gennaio l’Italia ha infatti annunciato di avere individuato 30 persone condannate per terrorismo che sono in fuga all’estero. E che si augura vengano consegnate alla giustizia per scontare la pena detentiva, come nel caso di Cesare Battisti. “Penso che il nostro Paese abbia vissuto a lungo sottovalutando il trauma che è potuto essere il terrorismo in Italia o in Spagna .E che l’abbiamo trattato con un’indifferenza che non condivido”, ha detto ancora la ministra francese agli Affari europei.
(LaPresse/AFP)