MILANO – “A livello internazionale il tema della partecipazione delle donne alla politica è molto sentito mentre da noi resta incredibilmente sottovalutato. Il femminismo non fa parte della tradizione da cui provengo, ma la questione ha una primaria importanza”. Lo ha detto il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, in un’intervista al Quotidiano Nazionale parlando dell’aggettivo “femminista” da lui stesso attribuito al suo nuovo partito. “Il maschilismo politico italiano è molto resistente. Le donne vengono considerate con condiscendenza o solo per evitare troppe recriminazioni. Incredibile la misoginia che si riversa sulle politiche. Quello che si è detto di Teresa Bellanova: il vestito, la licenza media. Su un uomo che da bracciante arriva a diventare ministro si sarebbe scritta una fiction tv. Per lei il tema è stato l’abito”.
La prima ispirazione per Renzi è “Ester, mia figlia. Che sente in modo molto forte la sua identità femminile, discute di tutto e con tutti, legge storie di donne. Lo sguardo di padre aiuta a pensare il femminismo in modo de-ideologizzato e concreto. Alla scuola di politica del Ciocco le iscritte non raggiungevano il 20 per cento. Con Elena Bonetti, direttrice scientifica, abbiamo lavorato perché fossero metà degli allievi: tutte brillanti, toste, splendide.
(LaPresse)