MILANO – Matteo Salvini è sicuro: l’aumento dell’Iva “non scatterà”. “Qualcosina abbiamo fatto in questi nove mesi – garantisce al Forum di Confcommercio a Cernobbio – Le clausole Iva non sono scattate e non scatteranno”. Ma non sono lo spread “che silenziosamente è tornato al suo posto” né la crescita anemica dell’Italia ad allarmarlo. “La crisi che mi preoccupa di più non è quella del deficit e dello spread, ma quella demografica – aggiunge il vicepremier – Se non vengono al mondo figli, se il trend demografico continua così, nel 2050 l’Italia non c’è più, è un enorme casa di riposo”.
La stoccata di Salvini al ministro Tria
Tanti i temi toccati da Salvini, che non risparmia critiche nemmeno al ministro dell’Economia, Giovanni Tria, colpevole di “metterci troppo” a licenziare la pratica dei risarcimenti dei risparmiatori truffati da Popolare di Vicenza, Veneto Banca, Banca Etruria, Banca Marche, CariFerrara, CariChieti. Sui rimborsi a occuparsi del dossier “c’è il Mef”, ma “ci sta mettendo un po’ troppo tempo per i miei gusti”.
“A proposito di Europa – rincara la dose Salvini – al Mef stanno aspettando la risposta dell’Europa, mi sono rotto le palle e oggi lo dirò allo stesso ministro dell’Economia, perché i risparmiatori non possono aspettare tempi e dubbi dell’Europa”. Il fatto è che i decreti “li deve firmare” Tria e Salvini non può far altro che “chiedergli di farlo”.
La Tav continua a dividere Lega e M5S
Altro tema che ha creato frizioni nella maggioranza è quello della Tav che, ribadisce Salvini, “è un’opera che serve” e per realizzarla “la Ue potrebbe aumentare la propria quota”. Quanto al presidente francese Emmanuel Macron, che ha definito la Torino-Lione “un problema italo-italiano” e che chiede una soluzione in tempi brevi, Salvini replica dicendo che il titolare dell’Eliseo “adesso ha qualche problema a Parigi e dintorni, quindi non gli faremo perdere tempo. Mi sa che il tempo lo perderà con i francesi che sono un po’ arrabbiatucci”.
Gli screzi di questi giorni all’interno del’esecutivo, almeno nelle dichiarazioni ufficiali, non dovrebbero però portare alla rottura tra Lega e M5S. “Sono sempre più convinto che questo sia un governo di legislatura – ha promesso il leghista – Se dipende da me, arriva fino alla fine, mantenendo gli impegni presi”. E trai progetti da realizzare “entro il 2020” Salvini include quello della flat tax, sulla quale il governo si sta “confrontando su diverse ipotesi”.
Gli obiettivi del governo gialloverde
Tra le possibili soluzioni, quella di aumentare gli assegni famigliari anche per i lavoratori atipici a ridurre l’aliquota Irpef fino a 50 mila euro: “L’importante è che si reimmettano soldi in circuito. Ad oggi sono ipotesi che mi piacciono e quella della famiglia mi stimola di più”. Resta da capire che cosa potrebbe succedere dopo le elezioni europee, se nelle urne la Lega dovesse staccare di molto gli alleati pentastellati.
Il futuro dell’Ue
Proprio in vista dell’appuntamento elettorale di maggio, Salvini ha parlato anche del futuro dell’Ue. “L’Europa è fondamentale e saremo noi, additati come populisti e sovranisti, a salvarla – ha assicurato il vicepremier – L’Europa si salva solo se cambia e se torna alla sua missione originale, rispettando patrie, popoli ed economie, mettendo in comune il destino”.
Da Cernobbio il titolare del Viminale ha promesso di lasciare un’Europa migliore di quella attuale, rispolverando il “sogno di pace” e prosperità da cui era nata. “Quando ho letto l’appello del presidente Prodi di mettere la bandiera europea fuori dalla finestra – ha concluso – anche per come è andato il derby, io ho messo quella del Milan, perché voglio qualcosa di essere orgoglioso”.
(LaPresse/di Benedetta Dalla Rovere)