Jazz, Pietro Condorelli in concerto al lido Varca d’Oro

Il chitarrista presenterà il suo nuovo album "Native Language" con Emiliano De Luca al contrabbasso e Raffaele Natale alla batteria.

Raffaele Natale, Pietro Condorelli ed Emiliano De Luca
Raffaele Natale, Pietro Condorelli ed Emiliano De Luca

Dopo l’eccezionale performance di John Scofield, che si è esibito in duo con Dave Holland al Pomigliano Jazz Festival, la chitarra jazz torna protagonista in Campania con il concerto del più grande tra i suoi omologhi italiani: Pietro Condorelli. Casertano, virtuoso delle sei corde, è ampiamente considerato la massima autorità nel campo dell’approccio pianistico alla chitarra. Un modo di suonare che consente allo strumentista di eseguire sia la parte melodica sia quella armonica di un brano, reso popolare negli anni ’70 dall’italoamericano Joe Pass.

Giovedì 1° agosto 2024 al Lido Varca d’Oro, in via Orsa Maggiore, Riviera Flegrea Domitia, Marina di Varcaturo, nel corso dell’#Ittateveamare Jazz Festival 2024, Condorelli presenterà al pubblico il suo nuovo album, Native Language. Durante il live eseguirà i brani dell’album con il Pietro Condorelli Native Language Trio, che vede Emiliano De Luca al contrabbasso e Raffaele Natale alla batteria. L’album è già disponibile sulle principali piattaforme digitali (Apple Music, Spotify, Amazon Music) e su Youtube.

Nato da un’idea di Salvatore Trinchillo, lo #Ittateveamare Jazz Festival è il primo festival jazz piedi nella sabbia. La rassegna vede alla direzione artistica Michele Solipano del Napoli Jazz Club, noto per la sua grande competenza in materia di jazz autentico. Non a caso nella programmazione c’è anche il concerto di Dado Moroni con Eddie Gomez, evento prodotto da Marco Di Vaio con Salvatore Trinchillo. Quello del Pietro Condorelli Native Language Trio è l’appuntamento conclusivo del festival.

L’album Native Language comprende 8 versioni rivisitate di storici standard jazz (“I love you” di Cole Porter, “A flower is a lovesome thing” di Billy Strayhorn, “All of me” di Gerald Marks e Seymour Simons, “Pannonica” di Thelonious Monk, “Strollin’” di Horace Silver, “Rhapsodic” di Claude Bolling, “Giraffe” di Don Garcia e “I can’t get started” di Vernon Duke) e un brano originale che dà il nome al disco, “Native Language”, composto da Pietro Condorelli.

Con un percorso musicale che lo ha portato dalla natia Italia a diversi palcoscenici internazionali, Condorelli si è affermato come figura di spicco della scena jazz contemporanea. Nel corso dei suoi 40 anni di carriera ha collaborato nella didattica con giganti del jazz come Joe Diorio, Mike Stern, Jim Hall e Mick Goodrick, ha insegnato 15 anni a Siena Jazz e dal 2000 è docente di Chitarra Jazz al Conservatorio San Pietro a Majella di Napoli.

Ha suonato con musicisti di fama internazionale come Lee Konitz, Jerry Bergonzi, George Cables, Jimmy Owens, Charles Tolliver, Dick Oatts, Jim Snidero e ha fatto parte, negli anni ’90, della mitica band rock progressive Area. “La pubblicazione di Native Language – spiega lo stesso musicista – risponde all’esigenza di tornare a trasmettere ad un vasto pubblico di appassionati di Jazz le mie scelte musicali e la mia attuale predilezione per il mainstream jazz”.

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