Juncker duro con l’Italia. Conte dal Qatar: “Le previsioni europee sulla nostra crescita non ci preoccupano”. Domani il decreto ‘Crescita’ in Consiglio

Il premier parla di Def e rimborsi alle vittime delle banche

DOHA – L’allarme lo aveva lanciato qualche giorno fa il ministro dell’economia Giovanni Tria: la crescita dell’Italia è vicina allo zero. In generale, però, è l’Europa a temere un andamento troppo lento del Pil nel nostro Paese e recentemente erano state lanciate stime poco confortanti.

Sulle previsioni europee riguardo la crescita italiana Conte ha le idee chiare

Di tutto questo, però, il premier Giuseppe Conte non sembra essere preoccupato. Lo ha ribadito dal Qatar, dove è in visita e dove tra poche ora incontrerà l’Emiro Sheikh Tahim bin Hamad Al Thani, dal quale il presidente del Consiglio ha ricevuto un invito per un pranzo ufficiale.

Conte è arrivato in Qatar ieri in tarda serata e ha tenuto a ribadire la piena convinzione della bontà dell’operato del governo dal punto di vista economico.

Una volta arrivato a Doha, infatti, il premier ha voluto chiarire un punto specifico sul quale ci sono ancora molti dubbi: “Le previsioni degli organismi internazionali sulla crescita italiana – ha detto – non hanno alterato la nostra pianificazione. Continuiamo sulla nostra strada, rispettiamo le idee altrui ma d’altra parte le idee altrui non sempre sono convergenti”.

Le date per il Def verranno rispettate

Conte ha poi sottolineato che sul Def verranno rispettate le date, vale a dire il termine stabilito del 10 aprile, con l’ipotesi di deliberare il giorno prima. La sua visita in Qatar, oltre al pranzo ufficiale prima detto, prevede un passaggio al cantiere italiano della metropolitana locale, al nuovo museo e le inaugurazioni della scuola Dante Alighieri e del presidio Coldiretti in una Catena di supermercati.

È ormai prossimo, intanto, il consiglio dei ministri fissato per giovedì prossimo alle 18. Conte, ai tanti giornalisti che gli chiedevano come il governo intendesse muoversi sul fronte dei rimborsi alle vittime delle banche, è stato chiaro: “C’è un impegno politico molto forte a procedere – ha detto – e in modo rapido. Ho sollecitato il ministro (Tria ndr) a procedere in questa direzione”.

Nel documento è previsto un all’argomento della rottamazione agli enti locali che non hanno utilizzato per la riscossione la ex Equitalia. A Comuni, Province e Regioni sarà concesso di deliberare la “definizione agevolata” pure su entrate tributarie non riscosse “a seguito di provvedimenti di ingiunzione fiscale”.

Per far cassa si punta anche alla dismissioni di immobili di Stato: l’obiettivo è raggiungere i 950 milioni quest’anno, e 150 milioni l’anno nel 2020 e 2021.

Supporto pure a chi vuole acquistare la prima casa: pronti nel Def 100 milioni per il 2019.

La stoccata di Juncker

Il piano economico del governo pentaleghista non convince l’Ue: “Sono leggermente preoccupato dal fatto che l’economia italiana continui a regredire e auspico sforzi supplementari per mantenere viva la crescita italiana”, ha dichiarato ieri
il presidente della commissione Ue Jean-Claude Juncker. E se appare ormai inevitabile che la stima di un +1% Pil appare irraggiungibile, “vedremo come fare a riguardo, noi siamo aperti”, ha assicurato il politico ricordando che “tra l’Italia e la commissione Ue è grande amore, bisogna dirlo assolutamente a tutti i ministri italiani”.

Una stoccata nemmeno troppo velata a Di Maio e Salvini, perché “alcuni ministri italiani sono dei bugiardi – ha aggiunto Juncker a EuranetPlus – quando non rivelano le somme destinate all’Italia dall’Unione europea”. L’Ue, è il ragionamento, ha dato all’Italia 130 miliardi tra piano Juncker, fondi strutturali, e un miliardo per i migranti: “Non bisogna dire che è stata assente quando si è trattato di dare solidarietà”.

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