MILANO– Tre indizi fanno una prova. Per la terza volta in quattro partite di campionato la Juventus di Massimiliano Allegri si è fatta rimontare da una situazione di vantaggio e deve quindi ancora rinviare l’appuntamento con la prima vittoria stagionale. I due punti in classifica, penultimo posto con il Cagliari davanti alla sola Salernitana, hanno fatto andare su tutte le furie i tifosi che sia allo stadio (contro l’Empoli la squadra uscì tra bordate di fischi) che dopo la gara con il Milan sui social si sono letteralmente scatenati con Allegri tra i più bersagliati dalle critiche. Era dalla stagione 1961/62 che la Juve non partiva così male in campionato, in quella stagione i bianconeri chiusero con un mesto dodicesimo posto. Un risultato simile in questa stagione, la prima del dopo Ronaldo, sarebbe un disastro sotto ogni punti di vista: sportivo ed economico.
E’ per questo che dalla Continassa si attendono una immediata inversione di rotta nella partita che mercoledì contro lo Spezia di Thiago Motta, una mancata vittoria farebbe scattare un allarme non rosso ma rossissimo. In queste situazioni deve venire fuori il carattere di una squadra e alla Juve giocatori con queste caratteristiche non mancano. Non a caso sui social è stato un coro di messaggi volti a caricare il gruppo per provare a dare una svolta a una stagione fin qui deludente a dir poco. “Nei momenti difficili non c’è altro da fare che stare insieme e fare squadra. Lo abbiamo fatto in passato e possiamo farlo di nuovo adesso!! Sempre ‘Fino alla fine'”, ha scritto sui social il vicecapitano Paulo Dybala. “Ora più che mai, forza Juve”, ha aggiunto il capitano Giorgio Chiellini. Ma il messaggio più significativo è stato quello di Federico Chiesa: “Continueremo a lottare per la maglia, per i tifosi, per la Juventus: i risultati arriveranno”.
Proprio l’attaccante strappato lo scorso anno alla Fiorentina è al centro di una situazione spinosa, con le parole di Allegri nel dopo partita che sono sembrate indirizzate proprio a lui. “Sui cambi la responsabilità è mia, li ho sbagliati. In quel momento dovevamo mettere giocatori più difensivi, la partita era in cassaforte. Ho sbagliato”, ha detto il tecnico. Parole che hanno fatto storcere il naso ai tifosi che sui social hanno accusato Allegri di ‘snobbare’ Chiesa e De Ligt, i due colpi più importanti delle ultime due sessioni di mercato. E’ vero che il tecnico avrà le sue ragioni a lasciare fuori entrambi, ma è un dato di fatto che continuando di questo passo il rischio di un deprezzamento del valore dei giocatori è alto. E non sono state certo casuali le parole in settimana di Mino Raiola, super agente di De Ligt, secondo cui l’olandese non è detto che l’anno prossimo resti alla Juventus.
Insomma, una situazione di confusione totale che richiederebbe la presenza di una società forte e capace di compattare tutto l’ambiente. Proprio quello che è sempre stato il punto di forza della Juventus e che invece sembra sia venuto meno da qualche anno a questa parte, come ha sottolineato un grande dirigente ed ex membro del CdA bianconero Giampaolo Montali. “C’è qualcosa di diverso, l’aria che si respira è differente da quella degli anni scorsi. La Juve ha sempre avuto uno stile molto preciso da cui era deputato a governare la società. Non vorrei quindi far ricadere tutte le responsabilità su allenatore e squadra, c’è qualcosa di più”, ha detto l’attuale direttore generale della Ryder Cup 2023. “Ne farei una questione di ‘imprinting’, di stile. Non è per fare polemica, ma di sicuro lo stile Juventus deve essere recuperato in fretta. Quando si scende in campo con la maglia bianconera hai l’obbligo di giocare sempre per vincere”, ha aggiunto. Parole che all’interno dello spogliatoio bianconero saranno certamente risuonate e che continueranno a farlo.
di Antonio Martelli