Juve, Allegri è pronto: “Per lo scudetto serve solidità. CR7 mi ha detto che rimane”

Ronaldo in campo e Locatelli a disposizione anche se non partirà titolare perché "non è ancora pronto".

ROMA – Ronaldo in campo e Locatelli a disposizione anche se non partirà titolare perché “non è ancora pronto”. Massimiliano Allegri alla vigilia del match contro l’Udinese si presenta per il debutto della sua nuova avventura in bianconero con un paio di certezze da mettere sul tavolo. La prima è la questione CR7 dopo le insistenti voci di mercato e il conseguente sfogo via social del campione portoghese che ha invitato tutti al silenzio. “Cristiano a me ha detto che resta alla Juventus. I rumors io li leggo sul giornale, si è sempre allenato bene e messo a disposizione, non c’è mai stata la volontà di andare via. Giovedì gli ho dato una mezza giornata di riposo perché avevamo lavorato tanto in settimana, ieri si è allenato e per Udine è disposizione”, ha fatto sapere il tecnico livornese che dopo due anni senza Serie A ha la stessa voglia e lo stesso piglio fatto anche di battute e considerazioni ironiche. “E’ l’anno dei vecchietti, hanno richiamato in panchina, me, Spalletti e Sarri. Ci divertiremo un po’ a sfotterci ma non sono gli allenatori i protagonisti: quelli che determinano il risultato sono sempre i giocatori”, ha tenuto a precisare.

L’obiettivo resta sempre quello, vincere e tornare a cucirsi lo scudetto sul petto. E il tecnico del filotto bianconero non fa certo nulla per nasconderlo non rifiutando il ruolo di favorito: “Noi siamo tra le squadre che puntano a vincere lo scudetto. Però facciamo un passo alla volta e pensiamo alla partita di domani. Per vincere serve un lavoro quotidiano a livello fisico, tecnico e mentale. Dobbiamo arrivare a marzo in lotta per lo scudetto e questo vorrà dire che avremo trovato un equilibrio”. Per arrivare al traguardo il segreto per Allegri è procedere con una velocità costante, e usa la metafora della crociera: “Per arrivare primi bisognerà viaggiare senza picchi da 100 e discese a 30. Bisogna cercare di arrivare a vincere che è quello che conta. Attraverso gioco , solidità, equilibrio. Io non devo dimostrare nulla, si lavora per ottenere i risultati perché alla fine quello che conta è vincere. Ciò che è successo nei miei cinque anni precedenti alla Juve resta al museo. Ronaldo ha vinto 5 Palloni d’oro ma se quest’anno fa una brutta annata ci si ricorderà solo del suo ultimo anno in bianconero. Se non ti metti tutti i giorni in discussione non si creano i presupposti per la vittoria”. Per il tecnico dunque il passato non conta, e ora c’è da scrivere una uova pagina bianconera. Si riparte da Dybala, che sarà titolare a Udine (“Un giocatore che tecnicamente non si discute, quest’anno si è presentato come la prima stagione, con la voglia di riprendersi la Juve perché sa anche lui che le ultime due stagioni non sono state alla sua altezza”) e dal neoacquisto Licatelli che però per il tecnico ha ancora bisogno di molto rodaggio. “Sono molto contento per l’arrivo di Locatelli. Non è in condizioni ottimali avrà bisogno ancora di qualche giorno. Domani verrà a Udine e se ci sarà bisogno potrà giocare 15/20 minuti. Ha bisogno di un po’ di giorni di lavoro, ci saranno otto giorni di riposo dalla prossima partita. Quando rientrerà dalla sosta della Nazionale sarà in buone condizioni”.

L’importante è iniziare bene, affidarsi alla tecnica e alla pazienza per avere la meglio dell’Udinese per evitare subito corse in salita pericolose. Allegri conosce infatti le insidie dei debutti e mette tutti in allerta: “La prima di campionato è sempre difficile e perché troviamo una squadra forte fisicamente, brava in contropiede e ben strutturata in difesa. Ci vorrà una prestazione solida e tecnica per vincere e grande pazienza contro una squadra noiosa”. Si parte e Allegri è pronto più che mai a riportare in alto la sua Juve.

di Luca Masotto

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