Juve, è Mandzukic l’ammazza-big

Foto LaPresse - Fabio Ferrari in foto Mandzukic

MILANO  – Si chiama Mario e risolve problemi. Il mister Wolf di Max Allegri contro le big ha la faccia da duro e l’animo da combattente di Mandzukic.

Con la rete, pesantissima, segnata di testa alla Roma il 32enne croato ha consegnato matematicamente alla Juventus il titolo d’inverno – mai stato in discussione – e confermato di essere una delle armi più temibili del micidiale arsenale bianconero.

In questa prima metà stagione Marione ha rubato spesso e volentieri la copertina a Cristiano Ronaldo, prendendosi gli scalpi più eccellenti e firmando reti a Napoli, Inter, Lazio, Milan e Roma.

Otto i gol messi a segno, tre consecutivi in casa

Prodezze accompagnate, ovviamente, da prestazioni a tutto campo condite dalla consueta generosità in fase difensiva. “Un’altra grande performance della squadra in una partita importante, mi piace lo spirito di questa squadra e la passione dei nostri tifosi”, ha commentato sulle sue pagine social l’attaccante.

Il guerriero bianconero si prende gli elogi di Wojciech Szczesny

Mario sta segnando tanto, soprattutto negli scontri diretti. E’ un ragazzo che parla poco, ma parla sul campo, che è la cosa più importante“.

Il portiere polacco, ai microfoni di Sky Sport, si è proiettato all’impegno post-Natale

Con l’Atalanta a Bergamo è sempre molto complicato. Mi aspetto una gara difficile e sarà importante vincere perché a Milano si gioca uno scontro diretto tra Napoli e Inter, perciò se facciamo il nostro dovere possiamo ancora migliorare la classifica“.

L’ex Roma ha abbassato la saracinesca 

La porta dei bianconeri è inviolata da sei gare consecutive. Il segreto? “Nelle ultime settimane abbiamo fatto un gran lavoro difensivo. Nelle ultime partite abbiamo concesso solo due occasioni, una all’Inter e una al Milan su rigore. E’ una dimostrazione di grande equilibrio e compattezza della squadra, che è molto importante in questo momento“.

Solidità confermata anche ieri sera

Non è mai semplice vincere, soprattutto con la Roma, che ha giocatori di buona qualità che hanno saputo crearci qualche difficoltà nel secondo tempo. Siamo però rimasti ordinati e compatti e non abbiamo subito occasioni da gol“, ha sottolineato Szczesny che elogia non solo i ‘guardiani’ della sua porta ma anche i compagni in avanti: “L’arrivo di Ronaldo ci ha aiutato a capire che se facciamo il nostro lavoro dietro, davanti succede qualcosa e riusciamo a vincere le partite, anche solo con un 1 a 0, che è il risultato perfetto nel calcio“. E tra le certezze del muro bianconero c’è ovviamente Leo Bonucci.

All’indomani del successo sulla Roma, il difensore ha vissuto una giornata particolare, consegnando la sua maglia numero 19 allo Juventus Museum. E non una maglia “normale”: bensì quella con cui, nella stagione 2016/17, il giocatore ha tagliato il traguardo delle 300 presenze in bianconero.

Consegnare questa maglia è qualcosa di veramente speciale ed emozionante, che mi rende orgoglioso“, ha commentato a JuventusTv. “Adesso voglio continuare così, perché ci sono tante altre battaglie da vincere insieme“.

Perché il segreto della Juve dei record è non fermarsi mai, nemmeno quando il vantaggio sulle inseguitrici pare già rassicurante. Come del resto conferma il consueto tweet post-partita di Allegri: “Dei traguardi volanti mi interessa meno della classifica a metà ‘giro‘”. Vietato rilassarsi, dunque, a partire dalla trasferta di Bergamo.Dove mancherà certamente Federico Bernardeschi. Ancora problemi fisici per l’ex viola, che nel lavoro post gara in palestra, ha accusato un risentimento muscolare agli adduttori della coscia destra. Le sue condizioni, informa il club bianconero, verranno valutate di giorno in giorno. (LaPresse)

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