MILANO – “Per la prima volta da decenni il Consiglio di sicurezza delle Nazioni unite sta affrontando il problema di Jammu e Kashmir. I membri del Consiglio devono ricordare che il loro mandato è quello di proteggere la pace e la sicurezza internazionali e dovrebbe cercare di risolvere la situazione in modo da mettere al centro i diritti umani delle persone in questa regione travagliata”. Lo ha dichiarato il segretario generale di Amnesty International, Kumi Naidoo, parlando dell’attuale situazione nella regione del Kashmir e della prevista riunione a porte chiuse all’Onu. “Ribadiamo le nostre richieste al governo indiano di agire in conformità con le leggi e gli standard internazionali sui diritti umani – ha proseguito Naidoo – nei confronti delle persone che vivono nel Jammu e nel Kashmir, anche in relazione agli arresti e alle detenzioni di oppositori politici e ai diritti alla libertà e alla libertà di movimento”.
L’accusa
Inoltre, ha dichiarato che “le azioni del governo indiano hanno messo in agitazione le vite della gente comune, sottoponendole a dolori e angoscia inutili in aggiunta agli anni di violazioni dei diritti umani che hanno già subito”. Inoltre, per il segretario dell’organizzazione internazionale, “il popolo del Jammu e Kashmir non dovrebbe essere trattato come una pedina in una crisi politica e la comunità internazionale deve riunirsi per chiedere il rispetto dei propri diritti umani”.
LaPresse