Katiuscia Capua, dal basket all’atletica: una donna eroina dello sport e della vita

Oggi abbiamo il piacere di incontrare Katiuscia Capua, un esempio straordinario di dedizione e passione sia nello sport che nella professione. Medico ortopedico e top runner, Katia ha iniziato il suo percorso atletico solo nel 2016, dopo una brillante carriera nel basket. Nonostante un infortunio l’abbia costretta a lasciare la pallacanestro, dove detiene ancora il record europeo di 153 punti in una partita, Katia ha trovato una nuova sfida nell’atletica leggera. Con il supporto dell’Atletica San Nicola, ha raggiunto risultati eccellenti nelle corse su pista e su strada, in passato anche nel salto in lungo. La sua storia è fatta di sacrifici, caparbietà e una forza mentale straordinaria, che le permettono di conciliare gli impegni lavorativi con intensi allenamenti. Nonostante le difficoltà logistiche e la mancanza di strutture adeguate, Katia continua a migliorare i suoi tempi personali e a raggiungere nuovi traguardi, come dimostrato dalle sue performance alla gara di Capodrise e all’Half Marathon di Paestum. Oggi ci racconterà la sua incredibile esperienza di atleta e medico, le sfide che ha affrontato e gli obiettivi futuri che la spingono a dare sempre il massimo.

Buongiorno Katiuscia, grazie per essere qui con noi oggi. E’ un piacere poter ascoltare la tua storia. Iniziamo dal principio: come hai iniziato la tua carriera sportiva?

Buongiorno a voi, è un piacere essere qui. La mia passione per lo sport è iniziata sin da bambina. Ho cominciato con il basket, uno sport che mi ha dato tantissime soddisfazioni. Ho giocato a livello agonistico per molti anni e, ad essere sincera, non pensavo che avrei mai potuto fare altro. Il basket era la mia vita.

E hai raggiunto risultati incredibili nel basket, come il record di 153 punti in una partita! Ci racconti di quella straordinaria performance?

Sì, è stata una partita memorabile. Ero in una forma straordinaria e ogni tiro sembrava entrare nel canestro. E’ stata una giornata magica, ma allo stesso tempo è stato un risultato frutto di anni di allenamento e sacrifici. Purtroppo, per un solo punto non ho raggiunto il record mondiale, ma sono comunque orgogliosa di quel traguardo.

Dopo l’infortunio che ti ha costretto a lasciare il basket, come sei passata all’atletica leggera?

L’infortunio è stato un duro colpo. Dopo la riabilitazione, avevo bisogno di trovare una nuova sfida. Ho iniziato a correre per gioco, senza grandi aspettative. Poi, piano piano, mi sono appassionata sempre di più all’atletica. Ho scoperto che potevo competere anche in questo sport e ho iniziato a dedicarmi con la stessa passione che avevo per il basket.

E i risultati non hanno tardato ad arrivare. Ci parli delle tue specialità nell’atletica?

Mi sono cimentata in diverse discipline: corsa su pista nei 100, 200, 400 e 800 metri, ottenendo ottimi risultati. Ho anche provato il salto in lungo e ho conquistato una medaglia di bronzo. Ogni gara è una nuova sfida e mi spinge a migliorare sempre di più.

Qual è stata la tua gara più memorabile fino ad oggi?

Senza dubbio la gara di Capodrise, dove ho fermato il cronometro a 40’:33’’ nei dieci chilometri su strada. È stata una gara dura, ma la soddisfazione di vedere quel tempo sul cronometro è stata indescrivibile. Un altro momento indimenticabile è stato quando sono salita sul gradino più alto del podio all’Half Marathon di Paestum.

Come riesci a conciliare gli allenamenti con il tuo lavoro di medico?

Non è facile, richiede una grande organizzazione e forza di volontà. Spesso mi alleno al mattino presto o la sera tardi, dopo il lavoro. La passione per l’atletica e la determinazione mi aiutano a trovare l’energia necessaria. Nonostante gli impegni professionali, cerco sempre di ritagliare il tempo per allenarmi.

Hai partecipato a tre maratone, tutte a Milano. Qual è la tua esperienza con le maratone?

Preparare una maratona è molto impegnativo, richiede almeno tre mesi di intensi allenamenti. Una delle sfide più grandi è stata quando ho fatto 38 chilometri sul tapis roulant. E’ stato un test di forza e coraggio, ma la soddisfazione di completare una maratona è impagabile. Partecipare a una maratona è un’esperienza unica, ma richiede molto tempo e dedizione.

Vivi nel Nolano e ti alleni in strada, dato che in Campania ci sono poche strutture sportive. Quali sono le difficoltà che incontri?

Allenarsi in strada presenta molte difficoltà: il traffico, le condizioni del manto stradale, e la mancanza di spazi adeguati. Tuttavia, questi ostacoli non mi fermano. Continuo ad allenarmi con determinazione e sfrutto al meglio le risorse che ho a disposizione.

Quali sono i tuoi obiettivi futuri nell’atletica?

Continuare a migliorare i miei personal best e partecipare a più gare possibili. Mi piacerebbe anche provare nuove distanze e competizioni. L’importante per me è mantenere viva la passione e continuare a godere di ogni momento trascorso sulla pista o sulla strada.

Grazie mille, Katiuscia, per aver condiviso la tua straordinaria storia con noi. Ti auguriamo il meglio per i tuoi futuri impegni sportivi e professionali.

Grazie a voi, è stato un piacere.

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