ASTANA – Seggi aperti oggi in Kazakistan: si vota per eleggere il nuovo presidente. Sono le prime senza il presidente autoritario Nazarbayev, ma tutti prevedono vincerà il suo erede politico e ci sono molti dubbi sulla loro trasparenza.
La farsa
È la prima volta che tra i candidati presenti alle elezioni non c’è Nazarbayev. Non ci si aspettano però grandi cambiamenti: il processo elettorale non è trasparente e tutti gli esperti prevedono una netta vittoria di Tokayev. Il Kazakistan è un Paese altamente strategico per la ricchezza di risorse energetiche, oltre che ponte tra Cina e Russia.L’opposizione organizzata è debole, ma le proteste anti-governative sono cresciute negli ultimi mesi, proprio con l’uscita di scena di Nazarbaiev, perché si teme che il voto odierno sia una farsa.Tokayev era stato nominato dallo stesso Nazarbayev e non appena cominciato il suo incarico aveva proposto che la capitale del paese, Astana, fosse rinominata Nursultan in onore dell’ex presidente.
Le dimissioni
L’addio di Nazarbayev aveva fatto sperare in un vero cambiamento nella politica kazaka, ma dopo la sorpresa iniziale molti si sono disillusi appurando che la presidenza di Tokayev è in piena continuità con quella precedente.Secondo diversi analisti, il neo presidente avrebbe anticipato le elezioni dal 2020 a oggi per rafforzare la sua leadership nel paese.
Il delfino di Nazarbayev
In lizza ci sono sette candidati, compresa Dania Espayeva, esponente del partito Democratico Ak Zhol e prima donna a candidarsi alla presidenza. Ma tutto lascia pensare che il presidente ad interim, ex diplomatico e direttore generale delle Nazioni Unite a Ginevra, Kassym-Zhomart Tokayev sarà il nuovo il prossimo capo dello Stato kazako. Tokayev, 66 anni, fedelissimo di Nazarbayev, è candidato per Nur Otan, il partito governativo di cui Nazarbayev resta leader. L’ex presidente è anche capo del Consiglio di Sicurezza, organo che ha ottenuto nuovi poteri. Un doppio incarico che pare garantire all’ex presidente un ruolo di grande influenza, tanto che da più parti le dimissioni del 78enne Nazarbayev sono state viste come una manovra per gestire la transizione di persona dopo 29 anni al potere.
La poca trasparenza
Le elezioni erano state indette ad aprile dal presidente ad interim Kassym-Jomart Tokaye, che a marzo aveva preso il posto dell’uomo che guidava il paese in modo autoritario dal 1990, cioè da un anno prima dell’indipendenza dall’Unione Sovietica: Nursultan Nazarbayev. È la prima volta che tra i candidati presidente alle elezioni non c’è Nazarbayev. Non ci si aspettano però grandi cambiamenti: il processo elettorale non è trasparente e tutti gli esperti prevedono una netta vittoria di Tokayev.