Milano, 21 ott. (LaPresse) – “Ovviamente c’è stato un inganno e ci sono state bugie” nelle spiegazioni dell’Arabia Saudita sulla morte del giornalista Jamal Khashoggi. Tuttavia Riyad è “un alleato incredibile” degli Stati Uniti e non è detto che il principe ereditario Mohammed bin Salman abbia ordinato l’omicidio. È quanto afferma il presidente Usa, Donald Trump, in un’intervista telefonica con il Washington Post. “Nessuno mi ha detto che è responsabile. Nessuno mi ha detto che non è responsabile. Non abbiamo raggiunto quel punto. Mi piacerebbe che non fosse responsabile”, ha detto Trump a proposito di Mohammed bin Salman.
dunque
L’Arabia Saudita ha ammesso sabato, 17 giorni dopo la scomparsa di Khashoggi, che è stato ucciso all’interno del consolato del regno a Istanbul dove si era recato il 2 ottobre, dicendo che la morte è avvenuta a seguito di una colluttazione. Però non ha rivelato dove si trovi il corpo. Ma questa ricostruzione è stata accolta da scetticismo a livello internazionale, visto che ci si chiede come sia possibile che una squadra di 15 agenti sauditi si sia potuta recare da Riyad a Istanbul per incontrare Khashoggi e poi ucciderlo senza che il principe ne fosse a conoscenza o avesse acconsentito. Venerdì Trump aveva detto ai giornalisti che riteneva la spiegazione di Riyad “credibile”. In privato, secondo il Washington Post, funzionari Usa hanno espresso disappunto per il fatto che il rapporto stretto fra il genero di Trump, Jared Kushner, e il principe saudita, sia diventato un peso. Nell’intervista, Trump ha difeso Kushner dicendo che sta facendo un “lavoro molto buono” ma ha riconosciuto che lui e il principe ereditario saudita, entrambi circa 30enni, sono relativamente giovani per la quantità di potere che detengono.