NAPOLI – I socialisti rimasti in Forza Italia vivono una fase di burrasca, sono stati messi da parte dalla nuova dirigenza azzurra e si sono messi in cerca di un’altra casa. Ovviamente il carro del vincitore è quello che ruba l’occhio, quello sul quale tutti vogliono salire e Stefano Caldoro, Massimo Grimaldi e compagni non fanno eccezione. Rimasti delusi dalla partita delle nomine dei sottosegretari, puntano dritti a cercare un posto nella squadra di Giorgia Meloni. C’è, però, ha creduto alle idee di Fratelli d’Italia in tempi non sospetti, ci ha messo la faccia e la candidatura, percorrendo una strada profondamente diversa da quella dell’ex governatore: Alessandra Caldoro nell’agosto 2021 è entrata a far parte del partito meloniano. E il fratello, che ostinatamente era rimasto alla corte di Silvio Berlusconi, ora sembra darle ragione con i fatti, al di là di ogni dichiarazione. Un ritrovarsi nella stessa squadra, che però, come spiega a ‘Cronache’ la stessa Alessandra Caldoro, non cambia la sostanza di una scelta fatta con convinzione e per motivazioni diverse da quelle dei socialisti rimasti in Consiglio regionale fino a ieri sotto il simbolo di Fi.
L’adesione a Fdi risale a oltre un anno fa, quali sono state le motivazioni alla base di questa decisione?
Personalmente non ho mai fatto parte di Forza Italia, l’ultima tessera che ho avuto è stata quella del Partito socialista pre Tangentopoli, dopo di che ho aderito a Fratelli d’Italia perché da socialista e da figlia di uno dei padri dello statuto dei lavoratori ho ritenuto la posizione politica di Forza Italia, quando è entrata al governo con Draghi, troppo distante dal mio pensiero. Così ho aderito all’unico partito italiano che ha difeso Costituzione, le scuole e le fasce deboli da chiusure, Green pass e quant’altro. Con la mia storia e la mia formazione mi sono ritrovata a capire ben presto che Fratelli d’Italia era la casa giusta per le mie idee.
Altri sembrano essere arrivati solo adesso alle stesse conclusioni. Perché?
Se altri lo hanno capito in ritardo è perché forse le motivazioni sono diverse da quelle politiche, bisognerebbe chiederlo a loro. Generalmente quando si hanno certe esitazioni è perché non si ha visione politica o perché ci sono alla base motivi di opportunità o ancora perché si è ricevuto qualche sgarbo. Personalmente penso con la mia testa e rispondo solo di quella. Ci sono ex socialisti come Brunetta che hanno difeso a spada tratta il Green pass, che non mi sembra si siano schierati a favore dei lavoratori. Ora aspetto con curiosità di capire quali sono le motivazioni politiche di eventuali cambi di casacca. Sono sempre pronta a imparare cose nuove.
Lei ha preso la sua decisione in tempi non sospetti, adesso tra coloro che sono pronti ad abbracciare Fratelli d’Italia c’è anche suo fratello Stefano che solo oggi sembra sentirsi a disagio alla corte del Cav.
Il mio percorso politico e quello di mio fratello si sono allontanati da diverso tempo. Eventualmente saremo militanti nello stesso nello partito, ma non ci troveremo sulla stessa strada. Quando le strade divergono troppo, non si incontrano più. Non credo alle convergenze parallele. Ho fatto personalmente battaglie per le scuole e a difesa dei lavoratori, chi non le ha fatte, dal punto di vista politico, non può più ritrovarsi con me.